C’è una manifestazione d’interesse depositata in tribunale per l’acquisizione della ex Pozzi di Spoleto. E forse potrebbe esserci anche un altro compratore interessato agli stabilimenti di Santo Chiodo di Ims e Isotta Fraschini. A fare il punto sulla situazione sono state nelle ultime ore le istituzioni competenti. Prima il sindaco Fabrizio Cardarelli, la scorsa settimana in consiglio comunale. “Sembra che ci sia una manifestazione di interesse e forse addirittura potrebbero essere due” aveva detto il primo cittadino, spiegando anche di aver parlato “con un soggetto che mi ha manifestato di aver depositato una manifestazione per conto di un gruppo”.
Dal Comune, però, bocche cucite su ulteriori dettagli, mentre a confermare la presenza di una manifestazione d’interesse, depositata a novembre dopo la scadenza di ottobre, è stato martedì in consiglio regionale l’assessore Fabio Paparelli. Che ha fatto anche il punto sulla cassa integrazione verso la proroga per il ramo dell’alluminio (Iffa), replicando ad una interrogazione del consigliere di FdI Marco Squarta.
Spettro fallimento per la ex Pozzi, in 200 appesi a un filo | Le manovre per la vendita
Nel suo intervento in aula, il vice presidente della Giunta regionale Fabio Paparelli ha ricordato che quella della ex Pozzi è una “vicenda complessa seguita con attenzione. Le aziende del Gruppo, in Umbria, sono ferme da tempo soprattutto a causa di difficoltà finanziarie. La cassa integrazione straordinaria, attivata da luglio 2014, prima dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria erano intercorsi contatti con un’azienda di proprietà cinese per l’attivazione di un affitto di azienda che avrebbe portato alla concentrazione della produzione su Spoleto con riferimento alla Isotta Fraschini. Per IMS la situazione è più complessa essendo necessaria oltre alla onerosa riattivazione degli impianti fusori anche una difficile verifica sui clienti e sulla tedesca Layer in particolare. In passato erano stati verificati gli interessamenti di alcuni gruppi esteri. La situazione non è di semplice gestione in quanto va considerata la particolarità dei settori di riferimento, delle lunghe sospensioni delle attività che possono portare a difficoltà di recupero dell’attività di impresa”.
“I commissari di Isotta e IMS – ha aggiunto – hanno ottenuto dal Mise il via libera per procedere alla cessione dei complessi aziendali. In entrambi i casi la procedura di amministrazione straordinaria ha previsto che dalla cessione dell’azienda rimangano esclusi gli immobili per evitare, nelle fasi iniziali, un peso eccessivo rispetto ai potenziali acquirenti. La Giunta regionale ha seguito costantemente l’avanzamento della procedura con i commissari giudiziari, con i rappresentanti dei lavoratori e con il Comune di Spoleto con il quale abbiamo tenuto una seduta pubblica sulla vicenda. È tra l’altro in programma un consiglio comunale aperto per il mese di gennaio a cui prenderò parte.
Sono stati più volte organizzati anche incontri tecnici per verificare possibili interessamenti con imprese e professionisti che hanno portato ad una manifestazione di interesse preliminare che ha consentito la proroga dei termini della procedura e di conseguenza degli ammortizzatori sociali. L’obiettivo posto era allineare le scadenze degli ammortizzatori sociali a marzo 2018 per consentirci ulteriori possibilità. Al 31 ottobre non risultavano formalizzate offerte vincolanti per l’acquisto dei complessi aziendali di Ims e Isotta Fraschini, relativamente all’impianto di Spoleto. Per quanto riguarda l’impianto di Dongo (Como) la procedura ha ricevuto una manifestazione di interesse di un gruppo cinese. Le strutture tecniche della Regione hanno costantemente monitorato la situazione e recentemente è stato riaperto un avviso pubblico finalizzato alla presentazione di manifestazioni di interesse per il complesso aziendale di Spoleto. Sulla riapertura, non ancora scaduta, la procedura ha ricevuto nel corso di novembre una manifestazione di interesse. Ai fini dell’avanzamento della procedura e l’eventuale avvio di trattative dovrà essere formulata l’offerta vincolante che sarà valutata sulla base dei contenuti economici e dei livelli occupazionali, oltre chiaramente all’affidabilità. La procedura sta avviando anche le attività che dovrebbero portare alla proroga degli ammortizzatori sociali al 31 marzo 2018″.
Ma la Regione Umbria ricorda anche l’esistenza di un’altra misura che può essere messa in campo: “Su Spoleto possiamo intervenire con un’ulteriore leva finanziaria. L’area oltre ad essere parte dell’accordo di programma ‘Merloni’ va evidenziato che Spoleto è stato anche ricompreso nell’area di crisi non complessa dei comuni maggiormente danneggiati dal sisma per cui sono stati stanziati 7 milioni di euro che potranno essere utilizzati sia per rilanciare il tema del turismo che della manifattura. Quanto alle tutele per i lavoratori successivamente al 31 marzo, nell’ipotesi di assenza di offerte vincolanti, la procedura si chiuderebbe aprendo la fase di procedura fallimentare. In questo caso si avvierebbero, per i lavoratori, le procedure di licenziamento con le tutele derivanti per gli stessi dell’accesso alla Naspi per un massimo di 24 mesi, oltre agli strumenti di politica attiva quale l’assegno di ricollocazione”.