Il futuro delle strutture che ospitavano il vecchio ospedale “S.Florido” di Città di Castello è stato al centro della prima parte della seduta odierna della Prima commissione di Palazzo Cesaroni, presieduta da Andrea Smacchi. L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulle ex strutture sanitarie dismesse di Marsciano, Foligno, Perugia, Gubbio e Orvieto. In chiusura dei lavori la Commissione ha chiesto all’assessore Antonio Bartolini di effettuare, entro 6 mesi, e comunque nell’iter di approvazione del nuovo Piano triennale del patrimonio, un aggiornamento sulle iniziative attivate per la valorizzazione del sito di Città di Castello.
Città della Salute e spazi per i privati – Su richiesta del consigliere Valerio Mancini (Lega nord) l’organismo consiliare ha invitato l’assessore regionale Antonio Bartolini e il sindaco Luciano Bacchetta per un confronto con i consiglieri regionali. Sono state ricostruite le vicende dell’ex ospedale dalla sua chiusura, avvenuta nel 2000, esposti i punti di vista delle due Amministrazioni ed auspicata, infine, la stesura di un accordo di programma Regione-Comune per valorizzare i circa 8mila mq dell’edificio.
La struttura – L’edificio dell’ex ospedale si sviluppa su tre piani, per complessivi 7600 metri quadrati, nel centro storico di Città di Castello. La parte principale risale al ‘700 mentre alcune strutture sono state aggiunte successivamente. Dal 2000, quando è stato aperto il nuovo ospedale, lo stabile di proprietà della Regione Umbria è rimasto inutilizzato. Inserito nel Piano triennale di politica patrimoniale, ne è stata tentata la vendita
più volte, senza successo.
Attraverso un accordo di programma Regione-Comune e con il coinvolgimento dei privati si potrebbe dunque procedere ad un graduale recupero dell’importante struttura, molto grande e di difficile ripristino. Dovrà essere la Regione Umbria, che detiene la proprietà, a svolgere finalmente un ruolo, potendo contare sul contributo del Comune e calcolando i risparmi legati al superamento degli affitti oggi pagati dalle Asl
Questo l’intervento di Valerio Mancini (Lega nord):
Su mia richiesta, per la prima volta, in tanti anni, Comune e Regione si siedono allo stesso tavolo per trovare una soluzione alla situazione dell’ex ospedale. L’inerzia di questi anni non avrà, d’ora in avanti, nessuna ulteriore giustificazione. Sembra che le vedute ed i progetti dei due enti stiano finalmente collimando. Una legge regionale del 2015 prevede che la Regione possa trasferire a titolo gratuito al Comune i beni immobili di cui non è stata possibile la vendita. A quel punto il Comune potrebbe concedere l’uso gratuito alla Asl in cambio dei lavori di ristrutturazione. Il lascito Mariani prevede l’utilizzo di quelle somme per la salute dei cittadini tifernati, il desiderio delle sorelle Mariani deve essere rispettato, utilizzando quei fondi per un progetto per la città
Le parole di Silvano Rometti (SeR):
La valorizzazione degli edifici dei vecchi ospedali è risultata molto difficile in tutta l’Umbria. A Città di Castello in effetti si poteva fare meglio, dato che per anni non si è fatto molto, neppure prima della crisi del mercato immobiliare. A questo punto sarebbe auspicabile una operazione e stralci, creando intanto la ‘Cittadella della Salute’ con le risorse di Regione e Comune, come primo passo per il recupero completo della struttura
Le parole di Claudio Ricci (Rp):
Bene l’idea di un accordo di programma tra Regione e Comune, affiancato da un concorso di idee sui possibili utilizzi della struttura, che tenga conto sia degli investimenti necessari che dei costi di gestione e manutenzione. Andrebbe definito inoltre il ruolo che potrebbero avere i privati
Andrea Smacchi (Pd) ha aggiunto:
Cogliendo questa occasione, sarebbe opportuno fare il punto anche sugli altri progetti di valorizzazione e dismissione delle vecchie strutture ospedaliere, come quella di Gubbio
Le conclusioni di Antonio Bartolini (assessore):
Le uniche vere operazioni di valorizzazione economica sono state quelle di Monteluce (Perugia) e Foligno. A Orvieto abbiamo ripreso la procedura di definizione del valore dell’immobile da parte del Demanio: l’immobile è appetibile dato che si trova di fronte al Duomo. I proventi della dismissione sono destinati al centro di salute. A Gubbio, il sindaco mi ha comunicato l’intenzione del Comune di acquistare direttamente una parte del vecchio ospedale. A Todi l’edificio è stato utilizzato dalla Asl n.1 come Casa della salute. A Marsciano ci è stata allestita una Rsa