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Ex ospedale a Città di Castello: “bando di vendita non più rimandabile”

“Invano da oltre dieci anni attendiamo un bando di alienazione che non è mai arrivato, nonostante l’ex assessore regionale Gianluca Rossi lo avesse ufficialmente annunciato per l’Ottobre 2012” in una lettera aperta alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta torna a chiedere lo sblocco delle procedure relative all’ex ospedale, dopo l’affidamento del bando a Gepafin, società finanziaria regionale. “Apprendiamo che tale procedura sarà trasferita ad altro ente” continua il sindaco “determinando un ulteriore, ingiustificabile ostacolo frapposto tra l’ex ospedale e il suo recupero, affidato, come è noto, alle manifestazioni di interesse da parte dei privati. Da questo punto il vista il Comune ha da tempo modificato le desti-nazioni urbanistiche, rendendole compatibili e rassicuranti per gli investitori, che si troveranno a valutare sulla base di una stima, pari a 3.780.000 euro, stilata da Asl 1 e Agenzia Umbria Sanità ma alla cui definizione l’Amministrazione comunale non ha certo concorso, come insinuato da importanti esponenti della maggioranza in Regione a cui ancora sfugge l’origine delle inadempienze che gravano sul futuro del vecchio ospedale. Che giaccia privo di prospettive, è un vulnus non accettabile per la città e così credo debba essere vissuto anche da una Regione di consueto molto sensibile alla valorizzazione dei territori nell’ottica del policentrismo. Ritenendo improcrastinabile e politicamente insostenibile un rinvio sine die del bando di vendita, torno a sollecitarne la pubblicazione in tempi certi e ravvicinati, per sottrarlo alle strumentalizzazioni politiche che, specie dai banchi della maggioranza, sono sorte intorno alle sue spoglie e che la storia del vecchio ospedale certamente non merita. La fattività che sta contraddistinguendo i rapporti tra questa Amministrazione comunale e la Regione dell’Umbria è sotto gli occhi di tutti: l’imminente cantiere della piastra logistica, i progetti legati al patrimonio di Alberto Burri ed in particolare il Centro per l’Arte contemporanea, il Puc 2 e il Contratto di quartiere sono altrettante conferme all’impegno che la sua Giunta sta producendo sul territorio. È proprio a fronte di questa presenza così visibile, che il destino di degrado e di abbandono a cui è stato relegato l’ex ospedale di Città di Castello appare incomprensibile. L’immobile, pur contiguo ai programmi di riqualificazione promossi e finanziati in quel quadrante dalla Regione” conclude il sindaco “è oggetto di un disinteresse che non può, dopo tante dilazioni e dimenticanze, se non considerarsi colpevole dal momento che inficia anche gli sforzi profusi dall’Amministrazione comunale per dotare il centro storico di nuove strutture e nuove funzioni”.

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