Futuro incerto per le ex Ogr, oggi Officine manutenzioni cicliche di Foligno. A lanciare l’allarme è il parlamentare di Leu, Nicola Fratoianni, che ha presentato un’interrogazione ai ministri Gualtieri, Patuanelli e De Micheli. “Quali iniziative intende assumere il governo , anche nei confronti di Trenitalia, affinché venga assicurata sia la realizzazione del progetto di costruzione dei 3 binari da 120 metri ciascuno, e se intendano confermare gli impegni presi con l’ultimo piano industriale che prevede circa 20 milioni di euro di investimenti e nuove assunzioni, tutti elementi fondamentali per garantire il mantenimento e lo sviluppo di una importante e fondamentale realtà industriale come le Officine manutenzioni cicliche di Foligno”, si chiede Fratoianni.
“Le ex Ogr oggi officine manutenzioni cicliche (Omc) di Foligno – si legge nell’interrogazione del parlamentare di Leu – sono il simbolo di un’intera filiera manutentiva delle Ferrovie dello Stato Italiane e dei suoi rotabili su scala nazionale, in virtù anche del ruolo chiave che essa riveste nell’industria metalmeccanica nel mondo dei trasporti. Nel corso degli anni, all’interno delle Omc di Foligno sono nate, cresciute e maturate grandi maestranze e professionalità, che hanno donato lustro alla tecnologia rotabile, introducendo tecnologie sempre più all’avanguardia e attente all’ambiente“.
Fratoianni ricorda che le Omc oggi contano poco più di 380 unità rispetto ai mille dipendenti del passato e “da anni, a fasi alterne, sono state avanzate idee e progetti di revamping del sito, anche perché, come sostengono anche le organizzazioni sindacali, solo attraverso un serio investimento che consenta una ristrutturazione e un ammodernamento del sito si potrà tornare a far crescere i numeri produttivi ed occupazionali del sito“.
“Purtroppo, oggi, l’inevitabile crisi del trasporto ferroviario, causato dall’emergenza sanitaria – dice il parlamentare Leu – ha determinato il congelamento del piano industriale da 20 milioni di euro che avrebbe permesso alle Omc di Foligno di acquisire la tecnologia necessaria per ospitare i treni di nuova generazione che avrebbe garantito, di fatto, nuova ricchezza e immediate assunzioni, a partire dalle 25 che erano già previste a fine anno; il clima di forte incertezza determinato dalla crisi del trasporto ferroviario rischia di vanificare quanto era già stato predisposto nei vari tavoli tecnici in vista della realizzazione di 3 nuovi binari da 120 metri ciascuno e di tutte le altre opere strutturali necessarie ad ospitare i treni monoblocco, a cominciare dai «Jazz» e dai «Pop», che, nel contesto nazionale, occupano un’importantissima fetta del materiale rotabile destinato al trasporto regionale“.
Infatti il piano industriale predisposto avrebbe consentito, secondo Fratoianni, entro il 2024, di riportare le Officine manutenzioni cicliche al primo posto nel campo della manutenzione nazionale; “fortunatamente, nonostante lo scenario rischi di mutare a causa della pandemia da Covid-19 e dell’emergenza sanitaria in corso, l’evidente calo della produttività non ha creato, ad oggi, ripercussioni sull’attività delle Officine che stanno riuscendo a mantenere gli attuali livelli occupazionali“.
“Condividendo quanto dichiarato dalle organizzazioni sindacali e in particolare dalla Filt-Cgil dell’Umbria, – conclude Fratoianni – il progetto che prevede la realizzazione dei tre binari da 120 metri ciascuno diventa essenziale ed indispensabile per perseguire quel piano industriale che oggi più che mai è fondamentale realizzare per garantire il mantenimento e lo sviluppo di questa importante realtà industriale”.