Dopo la Regione Umbria anche i sindacati sollecitano un nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo economico per le vicende che riguardano l’ex Gruppo Novelli ed Alimentitaliani. Come annunciato, ieri a Terni si è tenuto un incontro tra i curatori fallimentari di Alimentitaliani ed il custode giudiziario di Fattorie, Cantina e Bioagricola Novelli, l’avvocato Ugo Celestino (chiamato a seguire le tre aziende agricole insieme all’avvocato Paolo Florio).
Proprio il custode ed amministratore delle tre società in bonis ha avviato le operazioni che porteranno poi ad un bando per la gestione delle stesse. Insomma una procedura analoga a quanto avvenuto in queste settimane per le altre società dell’ex Gruppo Novelli passate ad Alimentitaliani (società fallita a dicembre 2017), al centro di una procedura per l’affitto di ramo d’azienda che si concluderà a fine mese.
I sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil spiegano appunto che “si è tenuto martedì un incontro con la curatela fallimentare di Alimentitaliani e con il custode Fattorie, l’avvocato Celestino. Entro il 27 luglio dovranno arrivare offerte per le aree di business previste, mentre essendo cura del custode Fattorie Novelli, lo stesso predisporrà l’operazione procedurale per la messa in sicurezza dell’azienda ai fini della pubblicazione del bando”.
Ma i sindacati ed i lavoratori sono molto preoccupati di tutta la situazione che riguarda l’ex Gruppo Novelli, vale a dire i vari fallimenti, i sequestri penali e civili (tre in contemporanea sulle tre aziende agricole), l’inchiesta penale ed i contenziosi civili.
Per questo, come già fatto dalla Regione Umbria, sollecitano la convocazione di un tavolo al Mise: “La complessità delle questioni e delle diverse aree di businness ci rendono fortemente preoccupati per la tenuta occupazionale e per la tenuta stessa delle aziende. Riteniamo strategico sollecitare un incontro al ministero dello Sviluppo economico, per mettere insieme una cabina di regia con le istituzioni tutte e le varie curatele e custodi delle procedure giudiziali. Tavolo necessario anche per una puntuale verifica degli ammortizzatori sociali. Vanno fatti tutti gli sforzi per evitare un dramma sociale in un area fortemente colpita dalla crisi e dopo anni sacrificio che con diverse mensilità nei concordati, cassa integrazione e licenziamenti”.
Nel frattempo, tra i lavoratori sale la polemica per la presenza della famiglia Greco – protagonista dell’acquisizione del Gruppo Novelli poi rivelatasi un boomerang con il fallimento dopo un anno – al Festival dei Due Mondi di Spoleto. In verità si tratta della presenza di un’esponente della famiglia e parte attiva del gruppo iGreco, Filomena Greco, nell’organizzazione di una manifestazione collaterale a Spoleto61. Vale a dire “I Dialoghi”, a cura di Paola Severini Melograni a palazzo Leti Sansi. Un coinvolgimento che aveva già fatto discutere lo scorso anno, quando erano stati da poco messi in cassa integrazione i dipendenti Alimentitaliani di Terni che avevano scioperato contro la gestione dell’amministratore Saverio Greco.
A prendere posizione sono “i dipendenti ex Novelli in Cigs”: “Riteniamo che il nome della famiglia Greco, dopo quello che è successo con il Gruppo Novelli, non dovrebbe più essere accostato a niente in Umbria”. Nel mirino c’è appunto l’anno di gestione del gruppo agroalimentare locale ed il fatto che i membri della holding calabrese “non hanno investito quanto sottoscritto, hanno licenziato centinaia di persone e non ultimo hanno adottato metodi discriminatori, anticostituzionali, per individuare dipendenti da mettere in Cigs”.
“Come per l’edizione dei “Dialoghi” del 2017 riteniamo un offesa per tutte le donne l’accostamento del nome Greco a questa iniziativa” incalzano ancora i dipendenti ternani. “Ribadiamo con forza, il nome della famiglia Greco non dovrebbe più essere accostato a niente in Umbria e chi lo fa per eventi cosi significativi della nostra Regione, involontariamente si fa complice. Lanciamo un caloroso appello al nuovo Primo cittadino della città del Festival dei due Mondi affinché ciò non avvenga più”.