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Ex Merloni, Umbria al Mise | Tre tavoli e 1 milione pronto

L’assessore Paparelli torna a Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio Regionale della Regione Umbria, e porta a casa dal Mise tre tavoli aperti per la ex Merloni. Se ne è discusso oggi, insieme ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e alle Rsu questa mattina a Palazzo Cesaroni. Insieme ai lavoratori c’erano la presidente Marini, l’assessore Paperelli e i consiglieri Rometti, Smacchi, Porzi, Leonelli, Ricci e Biancarelli. Orecchie tese dunque sulla faccenda legata all’indotto industriale umbro-marchigiano, dove si teme, se non verranno attuate le giuste manovre finanziarie e occupazionali, che 700 lavoratori perderanno il lavoro nel giro di un paio di anni, quando 100 sono già rimasti a casa. Una ferita aperta quella della ex Merloni peri sindacati: il progetto di Jp Industries si esaurirà, infatti, il 31 dicembre con la scadenza dei 4 anni di piano industriale previsti negli accordi (mai realmente decollato) e il concomitante esaurimento degli ammortizzatori sociali. La “via Porcarelli” sembra essere al momento quella più “conveniente“, con la Gaifana che non verrebbe di fatto toccata: Porcarelli è infatti l’imprenditore interessato all’affare della ex Merloni che aveva già raccolto nella scorsa primavera l’offerta dell’amministrazione straordinaria e aveva provato a stanziare un assegno da 12 milioni di euro per rilevare l’azienda. La procedura d’acquisto, però, si era inceppata, a fronte della decisione della banche che avevano giudicato il prezzo troppo basso.

Al Mise dunque l’Umbria, con Paparelli e Marini, hanno definitivimanete stabilito il percorso verso la reindustrializzazione. Ribadita anche una forma di premialità per nuove imprese che assumeranno lavoratori dalla ex Merloni. La strategia prevede anche nuovi incentivi per i progetti di ricerca e sviluppo. I passi saranno quelli della ricerca di una soluzione extra giudiziaria, per scongiurare gli effetti della decisione della Cassazione, che dovrebbe appunto pronunciarsi allo stesso modo delle altre due sedi. Si procederà poi alla “bancabilità” del programma di finanziamenti, che rientrano in un maxi piano di 8.7 milioni di euro. Il terzo tavolo tra Mise e Regione dell’Umbria è inoltre aperto dal mese di settembre, e garantisce incontri bilaterali per il rilancio della manifattura in Umbria, a partire dalle due aree di crisi, ossia la Merloni e l’acciaieria di Terni. In questo caso le risorse ammontano a 1 milione e 100, nelle disponibilità della Regione e immediatamente spendibile, già messo a disposizione dall’accordo di programma.

Durante le audizioni, il consigliere Smacchi ha parlato dei tavoli aperti presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Uno riguarda il ricorso dopo l’intervento delle banche, che avrebbero voluto. “Siamo in attesa della pronuncia della Corte di Cassazione”, ha detto Smacchi. “Ma è probabile che il pronunciamento della Corte sarà il medesimo rispetto a quelli già espressi dagli altri tribunali”. Una battuta è stato poi fatta a proposito del tratto Perugia-Ancona, definito “strategico per lo sviluppo” dell’Umbria, e che dunque rientra nella partita di aiuti alla ex Merloni.

I sindacati dal canto loro fanno schieramento comune, chiedendo di passare all’azione dopo ben 8 anni (la vicenda della Ex Merloni nasce nel 2008, come la Cgil ha sottolineato) di vertenza. Per la Cgil, si tratta di “una vicenda diversa dall’acciaieria di Terni e dalla Perugina. Queste due ultime sono espressione del territorio, cosa che non è accaduta per la Merloni“. Per la Cisl, “si tratta di una vertenza anomala. Una matassa che negli anni è stata volutamente o non volutamente intrecciata. Riproponiamo ogni anno le stesse iniziative: intorno a questa vicenda ci sono elementi che non dipendono da noi. Occorre un reale, concreto e veloce impegno verso quei tavoli che propongano però soluzioni definitive”. Infine per la Uil i provvedimenti che le istituzioni hanno adottato “sono giuridicamente corretti, ma bisogna impegnarsi di più sulla parte operativa. Gli incontri con il Ministero hanno validità se hanno riscontro nella loro azione concreta“.

L’Assemblea Regionale, presieduta da Donatella Porzi, si è poi riunita nel pomeriggio, dopo la sessione mattutina, e con voto unanime, ha approvato la mozione presentata di Andrea Smacchi (Pd) che impegna la Giunta regionale ad una “azione incisiva nei confronti del Mise affinchè la vicenda ex Merloni e Jp Industries sia concretamente al centro dell’attenzione del Governo per una velocizzazione degli interventi e per la rimodulazione dell’accordo di programma“. Approvato, sempre all’unanimità, un emendamento proposto da Claudio Ricci (portavoce centrodestra e liste civiche) e firmato dallo stesso Smacchi che rimarca l’importanza del sostegno a progetti industriali nel “settore manifatturiero innovativo” nella Fascia appenninica. L’assessore Fabio Paparelli, prima nell’incontro con i rappresentanti dei lavoratori, poi direttamente in Aula ha sottolineato: “l’attivazione di un percorso per la definizione dell’avviso pubblico per la raccolta e l’acquisizione dei progetti di sviluppo industriale e occupazionale a valere sulle risorse e gli incentivi legati alla legge ‘181/’89’ per la riqualificazione delle aree di crisi industriale e creazione di nuovi posti di lavoro”.

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