Circa 15,5 milioni di euro stanziati negli ultimi 6 anni, altri 7,3 appena annunciati, per un totale di quasi 23 milioni: è imponente il “tesoretto” di investimenti previsti sulla ex ferrovia Spoleto – Norcia. Da anni, però, non si vede un cantiere. Soprattutto quelli che vedono in prima linea la Regione Umbria. Mentre qualcosa si dovrebbe muovere entro la fine dell’anno grazie ad Anas e Demanio.
Il tracciato un tempo attraversato dal trenino azzurro da anni viene indicato come una delle attrattive su cui puntare per attrarre in Umbria gli amanti del turismo slow. Eventi come la SpoletoNorcia in Mtb hanno mostrato da tempo le potenzialità della ex ferrovia Spoleto – Norcia. Eppure, al dispetto di convegni, annunci, progetti, poco e niente si è fatto. I fondi ci sono, una pioggia di milioni arrivati in particolare dopo il terremoto del 2016. Ma la situazione è ferma da anni.
Prima del sisma, infatti, erano stati recuperati 43 km su 52, oltre a 5 edifici tra stazioni e caselli. Parliamo dei tempi in cui esisteva ancora la Spoletina trasporti (Ssit) e Massimo Brunini era sindaco di Spoleto. Proprio l’ex Ssit aveva investito in tali interventi 5 milioni di euro (fondi Prusst, Piat e C4). In oltre 10 anni la situazione è rimasta invariata, peggiorata anzi su diversi tratti a causa del terremoto ma anche dell’incuria.
Attualmente risultano percorribili il tratto Spoleto – Caprareccia e, quindi, con il bypass della galleria, quello fino a Sant’Anatolia di Narco. Oltrepassata la Tre Valli, si può seguire il tracciato fino al casello della Romita. Quindi ci sono dei tratti inagibili ed è invece percorribile il tratto tra Serravalle e Norcia.
Va ricordato che la proprietà del tracciato appartiene al Demanio, che nel 2005 l’ha data in concessione fino al 2030 alla ex Ssit, ora Umbria Mobilità (azienda di trasporti partecipata da Provincia di Perugia, Regione Umbria, Comune di Perugia, Azienda Trasporti Consorziali e Comune di Spoleto). Umbria Mobilità, dunque, è il gestore della ex ferrovia Spoleto – Norcia oltre che concessionario. Ma negli ultimi anni nessun cantiere è più finito in mano a questa società, che dunque si limita alla manutenzione, visto che i fondi sono per lo più nella “mani” dirette della Regione Umbria.
Negli ultimi 6 anni sono stati stanziati in totale circa 15,5 milioni di euro per la Spoleto – Norcia, per 5 diversi interventi previsti, “spacchettati” tra vari enti.
Per il tratto che va dalla galleria di Caprareccia (chiusa per motivi di sicurezza nonostante spesso vengano divelti i lucchetti) a Sant’Anatolia di Narco sono stati stanziati 1,5 milioni di euro, fondi in capo all’assessorato alle infrastrutture della Regione Umbria stanziati nel 2017.
Ben 4,5 milioni di euro, poi, con fondi Fesr in capo all’Afor (l’agenzia regionale forestale) stanziati nel 2018, dovrebbero servire per intervenire sul tratto Casale Volpetti – Serravalle. Secondo quanto è stato possibile apprendere, di questo intervento è stato fatto il progetto definitivo, ma manca quello esecutivo e poi ovviamente la gara d’appalto. Non è chiaro, poi, quanto tempo ci vorrà per effettuare i lavori, che consentiranno di ripristinare un pezzo di tracciato mancante da decenni.
L’assessorato alle infrastrutture della Regione Umbria si deve occupare anche di altri due interventi per un valore complessivo di 3,5 milioni per il tratto Piedipaterno – Balza Tagliata, quello fortemente danneggiato dal sisma per colpa di alcune frane. Negli ultimi mesi, poi, un’ordinanza del commissario straordinario alla ricostruzione post sisma ha stanziato 1,5 milioni di euro per alcuni dei caselli.
Sempre grazie ai fondi del terremoto, l’ex commissario Legnini aveva riconosciuto al Demanio 4,5 milioni di euro per il recupero di ex stazioni e caselli dell’ex ferrovia Spoleto – Norcia, oltre alle strutture nei pressi della ex stazione di Spoleto da decenni abbondonate. Sono questi gli unici fondi che si stanno “mettendo a frutto”. È infatti in corso la progettazione ed entro fine anno dovrebbe essere fatto l’appalto per i lavori, con l’avvio presumibilmente a inizio 2024.
Non compare nel conteggio dei finanziamenti disponibili un altro importante intervento, atteso da anni, anche questo in dirittura di partenza. Si tratta del ponte di Sant’Anatolia, che sarà realizzato dall’Anas con fondi propri, i cui lavori dovrebbero essere avviati entro l’anno. Quando infatti fu costruita la strada statale 685 delle Tre Valli, venne demolito il ponte della ex ferrovia nella zona di Sant’Anatolia, con l’accordo a ricostruirlo in futuro. Ora, dopo anni di carteggi, tra Umbria Mobilità ed Anas è stata definita finalmente l’intesa e dunque per la “ricomposizione” della Spoleto – Norcia si prospetta un tassello in più.
Circa un mese fa, l’assessore al turismo della Regione Umbria, Paola Agabiti – da sempre attenta alle potenzialità del tracciato – ha annunciato lo stanziamento di oltre 7 milioni per la ex ferrovia Spoleto – Norcia ed altri 2 per la greenway del Nera, tra Sant’Anatolia e Ferentillo (9,5 milioni in totale). I 7 milioni e 335mila euro appena messi a disposizione dovrebbero essere dunque gestiti da un altro settore regionale, quello turistico.
La Agabiti aveva ricordato l’importanza di investire nella “crescita degli itinerari turistici, dal momento che rappresentano un valore aggiunto nell’offerta turistica dell’Umbria, e al tempo stesso sono un fattore trainante per la ripresa economica dei territori colpiti dal sisma”.
La Regione Umbria, dunque, conferma di voler investire su questa importante infrastruttura turistica. Ma rimangono diverse questioni irrisolte. Come appunto lo spacchettamento dei fondi tra vari enti ed aziende (nessuno in capo al concessionario dell’ex ferrovia, che dovrebbe avere una sua visione complessiva ed un’idea di sviluppo e promozione ma che in realtà ha le mani legate). Sono infatti ben 5 i soggetti diversi in campo, oltre al gestore, creando appunto una indeterminatezza sullo sviluppo complessivo della Spoleto – Norcia, preoccupazione che avrebbe espresso di recente anche lo stesso Demanio. E se l’incertezza sui tempi degli interventi crea problemi di fruibilità del tracciato e di programmazione di eventi e promozione, una situazione di lavori così dilazionata nel tempo provoca anche uno scadimento degli interventi di manutenzione. Insomma, per ora che un tratto viene recuperato, si rischia che poi sia ora di intervenire di nuovo su ciò su cui si è intervenuto quasi 15 anni fa.
In attesa di scoprire poi nel dettaglio come l’assessorato al turismo regionale vuole investire i nuovi fondi messi in campo, rimane l’incognita del progetto complessivo di sviluppo. Ad esempio, cosa si farà nei caselli e nelle stazioni recuperati? Alcuni erano stati recuperati già oltre 10 anni fa, poi rimasti vuoti; nel frattempo è arrivato il terremoto che li ha danneggiati. Gli unici che vengono regolarmente utilizzati sono gli edifici di Serravalle e Sant’Anatolia di Narco: il bando per la loro gestione, ai fini turistici e ricettivi, è scaduto ed a breve uscirà quello nuovo. E nel frattempo rimane un’altra incognita, quella della nuova galleria sulla Tre Valli che si realizzerà nella zona di Piedipaterno e dovrebbe inglobare alcuni tratti di ex ferrovia Spoleto – Norcia. L’assessore regionale Enrico Melasecche in un convegno nella città di San Benedetto recentemente ha detto che “il percorso della ex ferrovia verrà assolutamente salvaguardato, se ci sarà bisogno di un metro o due vedremo, ma sarà assolutamente mantenuto e salvaguardato”.