Oltre duemila persone hanno attraversato il ponte di Cortaccione, lungo il tracciato della ex ferrovia Spoleto – Norcia, in meno di due settimane, in pieno inverno. L’ex ferrovia piace, non c’è dubbio, ma in quanti la frequentano ogni anno? E’ per rispondere a questo interrogativo che Umbria Mobilità (che gestisce il tracciato) e Comune di Spoleto, grazie ad un finanziamento di Sviluppumbria, hanno posizionato tre contapersone, che contemplano anche un altro percorso: la pista ciclabile Spoleto – Assisi.
La greenway che congiunge la città di San Francesco a quella di San Benedetto, unita da un percorso urbano anche se non molto amato, come ha ricordato l’assessore comunale Vincenza Campagnani, è molto apprezzata e capire quanti sono effettivamente i suoi utenti permetterebbe di accedere anche a finanziamenti pubblici.
In particolare quelli che si stanno cercando di trovare riguardano il completamento del tratto tra Casale Volpetti e Serravalle di Norcia, un tratto di 6 km che non esiste più, inglobato dalla strada statale 685 delle Tre Valli, e che contemplava l’esistenza di 6 ponti, tutti rimossi. Lo studio di fattibilità prevede, per il completamento reale della ex ferrovia (che dopo la dismissione del “trenino azzurro” è monca a causa di questo tratto sparito) un costo di ben 6 milioni di euro. Proprio ripristinare i ponti sul fiume Nera l’importo è elevatissimo, non essendo possibile in quella zona creare percorsi alternativi. A meno di realizzare una galleria, che sarebbe ancora più costosa.
E poi un altro dato: il museo della ex Ferrovia, tenuto aperto da Luigi Fasciglione prevalentemente nei fine settimana e per le scolaresche, ha registrato tra il 2016 ed il 2017 circa 6mila visitatori.
Va detto che mentre la pista ciclabile è percorribile, l’ex ferrovia Spoleto – Norcia al momento è in gran parte chiusa, dopo il terremoto dello scorso anno che ha creato alcune frane. Degli oltre 50 km di percorso, ufficialmente ne sono riaperti 13 da Spoleto a Caprareccia e poi 5 da Sant’Anatolia a Piedipaterno. La Regione Umbria ha messo a disposizione 1,5 milioni (provenienti da economie di altri interventi del passato) per la messa in sicurezza post sisma di altri tratti, soldi però ancora non impegnati da parte di Umbria Mobilità che dovrà utilizzarli per vari pezzi fino a Borgo Cerreto. Attualmente invece si sta affidando la progettazione del cavalcavia di Sant’Anatolia di Narco (che dovrebbe essere ricostruito dall’Anas che lo aveva demolito durante i lavori per la galleria di Forca di Cerro) e del bypass per superare la galleria di San Martino crollata nel 2007. In corso inoltre i lavori sulla “spalla” di Sant’Anatolia e quelli nel tratto Piedipaterno – Borgo Cerreto (che dovrebbe riaprire in primavera).