Nel pomeriggio di ieri (sabato 25 ottobre) è stato aggiunto un altro capitolo all’annosa e sentita vicenda dell’ex-Fat. I membri del Comitato Prato-Mattonata, infatti, hanno richiesto ed ottenuto un’assemblea pubblica, svoltasi nella sala del Consiglio Comunale di Città di Castello, dove hanno potuto ribadire la loro contrarietà alla cementificazione dell’area e presentare al sindaco le oltre 1400 firme (la raccolta proseguirà anche nei prossimi giorni) della petizione contro il progetto previsto dal Contratto di Quartiere.
Corteo – I cittadini solidali, i residenti dei due quartieri interessati e i vertici del Comitato, alle ore 17, si sono raccolti all’inizio di via Pomerio San Florido (presso l’ex Ospedale), dando vita ad un corteo simbolico che, passando per le vie più suggestive del centro storico, è poi confluito all’interno del Municipio tifernate. Qui è avvenuto l’incontro tanto atteso tra i membri del Comitato e della Giunta, tutto davanti ad una folla gremita di “rumorosi” cittadini.
Presenti e assenti – Alla presenza del primo cittadino Luciano Bacchetta, del vicesindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli, dell’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Massetti, del dirigente del settore urbanistico e responsabile del Contratto di Quartiere I, Federico Calderini e di numerosi membri del consiglio comunale, hanno fatto da contraltare le “pesanti” assenze dei vertici della Fat-Fintab, proprietari dell’area, e della Sovrintendenza dei Beni culturali.
Il Comitato si oppone a… – Enzo Rossi, portavoce del Comitato Prato-Mattonata, ha riassunto ancora una volta, per tutti gli astanti, le intenzioni della sua associazione e le finalità della stessa raccolta firme: il Comitato si oppone semplicemente alla realizzazione dei 28 appartamenti, sancita dalla firma di una convenzione tra Fat-Fintab e Amministrazione Comunale e dal relativo progetto pubblico-privato. Oltre a questi alloggi, inoltre, il programma di interventi del Contratto di Quartiere prevede anche la realizzazione a piano terra di circa 1000 metri quadrati ad uso commerciale e un parcheggio sotterraneo. Nella parte iniziale dell’area ex Fat, inoltre, si dovrebbe collocare la piazza dell’Archeologia.
La delibera della speranza – Il Comitato ha anche letto, tramite la voce del geologo Luca Girelli, un delibera della Corte dei Conti datata 27 giugno 2014, riguardante la possibilità di rimodulazione del programma di interventi, in altre parole una “scappatoia” legale grazie alla quale si potrebbe semplicemente rivedere il progetto. Documento che il sindaco ha “regolato” dichiarando che tale postilla farebbe riferimento ai Contratti di Quartiere “che non decollano. Non mi sembra il nostro caso visto che il nostro progetto è stato dato approvato sia dal Ministero che dalla Sovrintendenza”.
Gli animi si sono surriscaldati soprattutto nel momento in cui è stata comunicata anche l’approvazione del progetto, all’unanimità, dello stesso Consiglio Comunale, cosa che sottolinea implicitamente la volontà forte e convinta di questa pianificazione anche da parte dell’assise cittadina.
Proposte alternative per evitare la cementificazione – Il Comitato ha poi ribadito le diverse soluzioni alternative alla cementificazione dell’area: oltre alla richiesta di un uso pubblico della zona, si chiede di valutare anche la possibilità di coinvolgere altri privati proprietari di appartamenti non utilizzati nel perimetro del Contratto di Quartiere, oppure che la stessa proprietà sia compensata, in cambio della cessione dell’area al Comune, con diritti edificatori da far valere in altri luoghi da individuare; infine è stata proposta la perequazione, attraverso la quale il Comune potrebbe acquisire l’intera area, non perdendo il contributo previsto dal Contratto di Quartiere, avviando un accordo con i proprietari dei numerosi appartamenti sfitti nel perimetro individuato dal progetto che siano intenzionati a ristrutturarli alle condizioni stabilite dallo stesso Contratto di Quartiere. Così facendo, dunque, il comune consentirebbe a Fintab di costruire l’intera volumetria fuori dalle mura, in cambio dell’acquisizione della proprietà dell’area ex Fat.
Gli interventi dei cittadini – L’assemblea si è scaldata al momento degli interventi dei diretti interessati, i tifernati. Tra mormorii, abbandoni di rassegnazione e urla sporadiche c’è stato anche spazio per parole sensate. Oltre a sottolineare la “rumorosa” assenza di proprietari e Sovrintendenza, che non hanno risposto all’invito, i cittadini hanno ribadito il loro amore per la città manifestando tutta la propria contrarietà ad un progetto che potrebbe sfregiarne il centro storico, in particolare la zona comprendente la Chiesa della Carità, quella di San Domenico con il suo Chiostro, l’ex ospedale e la Pinacoteca comunale.
C’è chi ha proposto un concorso di idee, “come disse l’emerita cittadina Pillitu, per fare di quell’area un biglietto da visita della città” e chi, come il geometra Italo Cesarotti, ha promesso che nell’eventualità che i lavori vadano fino in fondo, “verrà posta una targa con su scritti i nomi di tutti coloro che hanno voluto quest’opera mostruosa”.
La risposta del sindaco Luciano Bacchetta, più volte interrotta dal pubblico, è arrivata chiara e precisa ed è iniziata col sottolineare il già importante dimezzamento della cubatura del progetto iniziale da 25mila a 13mila metri cubi, “spazio che, nell’eventualità di una perequazione, – ha voluto chiarire il primo cittadino – non sparirebbe affatto ma sarebbe solo trasferito in altre aree della città”.
Bacchetta ha poi ricordato l’inevitabilità dell’abbattimento degli enormi fabbricati della Fat, “fatiscenti e poco gradevoli anch’essi per la città”. Anche qui i cittadini orgogliosi hanno avuto da ridire, ricordando come anche quest’ultimi “facessero parte da più di un secolo della storia di Città di Castello”.
La disponibilità del sindaco, infine, nonostante ancora le parti tra i contendenti non si siano avvicinate più di tanto, si è dimostrata nell’accogliere il blocco di firme e le proposte, “realistiche e fattibili” dei suoi cittadini e del Comitato, che sicuramente “saranno riportate in commissione comunale”.
Finito questo round, tra qualche giorno, si tornerà nel ring per un altro appuntamento tra Amministrazione, cittadini e Comitato, con in più la presenza della proprietà.