Cresce sempre di più il fronte di opposizione all’intervento di riqualificazione dell’area ex Fat nell’ambito del Contratto di Quartiere. A sostegno di questa “resistenza pacifica”, nei giorni precedenti, al Comune era arrivata la lettera del Fai Regionale che, sentiti i propri organi tecnici nazionali, aveva espresso “disapprovazione per il progetto” e chiesto una sua rimodulazione secondo la direttiva del Ministero.
La stessa Commissione assetto del territorio aveva sospeso il giudizio e rimesso il suo parere ad un intervento chiarificatore certificato dalle autorità locali o regionali, che attestasse l’applicabilità al caso specifico.
A completare lo schieramento di dissenso al progetto si è aggiunta ufficialmente anche la sezione locale di Italia Nostra, Associazione per la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente e del territorio. I rappresentanti di quest’ultima, infatti, e il sempre presente Comitato Prato Mattonata, si sono incontrati per approfondire le posizioni comunemente condivise e valutare la situazione, convenendo unanimemente che la sospensione dei lavori sia attualmente la cosa più saggia da fare, per una molteplicità di motivi: valutazione delle direttive di snellimento procedurale impartite dal Ministero; sostanziale paralisi dei lavori; dubbi crescenti sulla fattibilità economica dell’intero progetto; aumento del fronte del dissenso; tensioni politiche crescenti.
Il Comitato e Italia Nostra, in una nota congiunta, dichiarano: “Il rischio che, una volta tolti i veli dalle incognite gravanti sull’intera operazione progettuale e gli alibi per dimostrare l’ineluttabilità delle scelte compiute, l’operazione si riveli diseconomica per la proprietà e impattante per la città, farebbe precipitare la situazione e la renderebbe difficile da dipanare”.
“Allo stato dei fatti – continua la nota – nulla,in realtà, è compromesso e tutto è ancora possibile nonostante si affermi il contrario. Non è interesse di nessuno portare la cose a un punto di rottura; ma per questo è necessario che la politica svolga fino in fondo il suo ruolo al servizio della comunità, faccia un passo indietro rendendosi disponibile, assieme alla proprietà, a rimettersi gioco,per cercare un’uscita di sicurezza favorevole a tutti”.