Cronaca

Ex convitto femminile, parla l’Inps | Spunta una Pec al Comune di Spoleto

Sulla vicenda dell’ex convitto femminile, immobile interessato da un progetto di trasformazione in “senior house” che prevede finalmente il suo recupero dopo decenni di abbandono, osteggiato però di fatto dal Comune di Spoleto, spunta una “Pec” che l’Inps aveva inviato a fine novembre all’amministrazione comunale spiegando i dettagli dell’iniziativa, che erano stati già illustrati pubblicamente nel convegno a Roma del 26 gennaio scorso per i 120 anni dell’istituto di previdenza. Proprio per portare avanti l’investimento (si parla di circa 9 milioni di euro), l’Inps ha conferito ad ottobre l’immobile al fondo i3 gestito Invimit SGR, società del ministero delle Finanze.

Nella lettera inviata tramite posta elettronica certificata, veniva chiesto al sindaco Umberto De Augustinis un incontro per parlare dell’ex convitto femminile dopo sollecitazioni andate avanti da inizio agosto a cui il primo cittadino non avrebbe mai dato risposta. Incontro che poi si è tenuto finalmente una decina di giorni fa a Spoleto, alla presenza del direttore centrale patrimonio e archivi dell’Inps, Giorgio Fiorino. Ma che non deve essere stato per nulla positivo se appena un paio di giorni dopo De Augustinis ha diramato una nota contro il degrado provocato dall’abbandono dell’ex convitto femminile, paventando una causa per danno d’immagine, come poi ribadito anche ieri in consiglio comunale. Non solo, il sindaco aveva dichiarato che “l’Inps non è stata in grado di precisare quale destinazione avrebbe il complesso, limitandosi a comunicare, informalmente, la cessione dell’intero complesso ad un fondo“. Che cozza però con la “Pec” di meno di un mese fa oltre che con i comunicati stampa ufficiali che si sono susseguiti da quasi un anno a questa parte.


Ex convitto femminile, Comune pensa a causa all’Inps per danno d’immagine | Ristrutturazione a rischio?


Ad intervenire ora sulla questione, che si sta trasformando anche in un caso politico, è lo stesso dirigente Inps, Giorgio Fiorino, interpellato da Tuttoggi.info. 

“L’Inps con nota Pec del 29 novembre 2018 – ricorda il direttore centrale patrimonio e archivi – ha formalmente comunicato al Comune di Spoleto che l’immobile sito in piazza Carducci non è più di proprietà dell’Istituto perché è stato conferito lo scorso 30 ottobre al Fondo i-3 Silver gestito da INVIMIT SGR S.P.A. (a totale partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze) che effettuerà, nei tempi necessari, la ristrutturazione e la valorizzazione dell’immobile per destinarlo a senior houseNella stessa nota è stato ricordato che il progetto in argomento è stato presentato nell’ambito del convegno nazionale tenutosi lo scorso 26 gennaio a Roma, in occasione delle celebrazioni per i 120 anni dell’Istituto, alla presenza di numerosi amministratori locali, nel quale sono state illustrate le finalità sociali ed i presupposti economico-finanziari dell’iniziativa e che, in questo modo, è stato possibile individuare le risorse economiche da investire nell’immobile che, unitamente allo sviluppo dei progetti avviati anche presso le città di Venezia, Verona e Giulianova, porterà la città di Spoleto a vedere realizzato sul proprio territorio un nuovo esempio di residenzialità pensato per la terza età in grado di coniugare servizi, socialità ed assistenza, integrato nel tessuto cittadino“.

Insomma, la destinazione dell’ex convitto femminile è ben chiara a tutti, così come è chiaro l’iter che è stato avviato.

L’Inps interviene anche sulle cartelle relative alla tassa di occupazione suolo pubblico per l’impalcatura dell’edificio emesse dal Comune nei mesi scorsi per quasi 800mila euro, confermando la volontà di impugnarle:  “Quanto alle richieste di corresponsione TOSAP, il Comune con proprio provvedimento del 6/12/2018 – viene ricordato – ha annullato in autotutela le richieste a seguito della tempestiva impugnazione dell’INPS presso la commissione tributaria di Perugia. Nei giorni scorsi sono stati notificate dal Comune nuove richieste di pagamento TOSAP in sostituzione di quelle annullate in autotutela che l’INPS ritiene non dovute e che sono all’esame dell’avvocatura per la relativa impugnazione”.