La sentenza di primo grado dice 2 anni e 8 mesi di reclusione ma l'imputato continua a professarsi innocente, la difesa ricorrerà in appello
Il Tribunale di Perugia ha condannato in primo grado l’ex consigliere comunale di Città di Castello e candidato sindaco M5S nel 2016 a 2 anni e 8 mesi di reclusione per rapina a mano armata.
I fatti risalgono al 10 aprile 2019, quando nella sala scommesse “Gold Faraone” in via Piero della Francesca, a Città di Castello, un uomo con il volto travisato e armato di pistola aveva fatto irruzione nell’esercizio in pieno giorno, facendosi consegnare dalla dipendente, sotto la minaccia dell’arma, la somma di 4.500 euro circa. Allora le indagini, condotte dai carabinieri tifernati, avevano permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di un 30enne.
Gli accertamenti, che sin dall’inizio avevano consentito ai militari di focalizzare l’attenzione sul giovane, abituale frequentatore della stessa sala scommesse, avevano poi portato al sequestro dell’arma, verosimilmente utilizzata nella rapina e legittimamente detenuta dall’ex consigliere, nonché di alcuni capi di abbigliamento (cappellino, guanti etc) indossati dal presunto rapinatore.
I successivi approfondimenti sui filmati delle concitate fasi della rapina registrati dall’impianto di videosorveglianza, oggetto di una approfondita relazione tecnica della “Sezione Fonica e Audiovideo” del Ris di Roma, avevano poi permesso a carabinieri e Autorità Giudiziaria di cristallizzare gli elementi fondanti il pesante quadro indiziario, che ha infine portato all’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato all’indagato nel dicembre 2019. Oggi, oltre 4 anni dopo, ecco il processo di primo grado, che si è chiuso con la sentenza di condanna.
Da parte sua l’imputato ha sempre e più volte dichiarato di sentirsi “sereno” e “innocente”, probabilmente vittima di un “semplice scambio di persona”. Il legale dell’ex candidato sindaco pentastellato ha già annunciato l’intenzione di voler ricorrere in appello.