Domattina, quindi, sono in programma gli accertamenti tecnici irripetibili alla presenza anche dei consulenti di parte. Nel mirino ci sarà la consistenza della struttura, realizzata con i fondi del Giubileo e completata nel 2000. E proprio i tecnici pubblici e privati che si sono occupati dell’opera, ma anche il collaudatore ed il sindaco che ne fu il promotore, Giampietro Angelini (in carica fino al 1999), sono finiti al centro dell’inchiesta. Era stato proprio l’ingegner Augenti, nominato dalla Procura nei mesi scorsi nell’ambito dell’inchiesta aperta subito dopo il collasso interno di parte dell’immobile, ad evidenziare, dopo alcuni sopralluoghi in loco, “l’assoluta urgenza di procedere ad accertamenti anche non ripetibili con prove distruttive, atte a valutare la consistenza e la regolarità dei materiali impiegati”. Proprio la necessità degli accertamenti tecnici irripetibili ha portato gli inquirenti ad iscrivere nel registro degli indagati 11 persone, a loro garanzia, in modo da consentire loro di nominare tecnici di parte per partecipare alle prove in questione sui materiali usati sull’ex Coc.
A fare chiarezza comunque sui motivi del collasso parziale della struttura di Porta Romana in seguito alla scossa di terremoto di 6.5 gradi del 30 ottobre 2016 a Norcia sarà il professor Nicola Augenti. Non è la prima volta che la Procura di Spoleto si affida all’esperto per fare chiarezza su un crollo: nel 2010 era stato lui ad occuparsi di quello avvenuto alla chiesa di San Giacomo a Spoleto durante i lavori di messa in sicurezza antisismica dopo il terremoto del 1997. Ma Augenti si è occupato anche dei crolli a Pompei, del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia e di moltissimi importanti casi.