“La chiusura dello Stabilimento Ex Cementir è la chiara dimostrazione che Spoleto è terra di ‘conquiste’ da parte di pseudo- imprenditori, i quali non hanno mai fatto il bene della città”. A sostenerlo è Fratelli d’Italia, che ritiene “inaccettabile la decisione che porta alla chiusura dello storico stabilimento e di mandare a casa i lavoratori della Cava”.
“In questa lunga e difficile fase economica, – ricorda il partito di maggioranza – la città ha dovuto subire grandi umiliazioni negli ambiti lavorativi e occupazione, senza dimenticare le difficoltà negli settori commercio e artigianato. Dopo la ex Pozzi e la Novelli, oggi tocca alla ex Cementir. La Cemitaly (gruppo Italcementi) ha infatti rescisso il contratto con la società siciliana Team Network affidataria della cava in concessione comunale”.
“Come le più classiche scatole cinesi – osserva FdI – nasce la Spoleto Cementi, minimo il capitale versato ed ecco che la ex Cementir si allinea ad altri siti industriali indossando le vesti di una nuova cattedrale nel deserto all’interno di un territorio che assomiglia sempre più al più classico dei cimiteri industriali. La voce dei lavoratori non è stata mai raccolta, nel caso della Ex Cementir, mai è stata avviata una procedura di ristrutturazione interna dello stabilimento spoletino, un campanello d’allarme sottovalutato che ha viaggiato di pari passo con il costante calo e la diminuzione dei volumi produttivi e di conseguenza un netto calo nel trasporto.
La decisione di chiudere il sito è molto dolorosa per i lavoratori che tuttavia, avevano dimostrato grande senso di responsabilità a fronte dell’impegno dell’azienda di restare stabilmente a produrre lì, anche in vista di ricostruzione post-sisma. Non ci sono state nemmeno le condizioni relazionali viste le modalità sbagliate con cui si è comunicata la decisione della chiusura, ma, soprattutto, riteniamo che non ci sono le condizioni per la chiusura, prima si dovevano verificare altre strade e soluzioni alternative.
In questa lunga e difficile fase economica, Spoleto ha sempre ingoiato umiliazioni.
Di fronte a questo apocalittico scenario, a tre anni dal sisma, in una fase di ricostruzione latente, Fratelli d’Italia Spoleto non può rimanere indifferente e fa quindi appello a tutti gli ‘attori’ – Mise (Ministero Sviluppo Economico), Regione, rappresentanze sindacali e Comune di Spoleto affinché ognuno per la propria parte metta in campo gli sforzi necessari per scongiurare quello che per Spoleto, sarebbe qualcosa di simile ad una sciagura in termini economici e sociali”.