Colpevoli con lei anche altre cinque persone, già annunciato il ricorso in appello
Monica Napoleoni, ex capo della squadra omicidi della questura di Perugia, è stata condannata a tre anni e tre mesi di reclusione per aver svolto accertamenti arbitrari su una psicologa nominata dal tribunale, mentre la stessa Napoleoni aveva una controversia con il marito per l’affidamento del figlio.
I fatti risalgono al 2012: secondo le accuse, Napoleoni sarebbe abusivamente entrata nel sistema informatico interforze, per ottenere alcuni dati sulla psicologa, e danneggiato l’auto della professionista.
Monica Napoleoni è stata, invece, assolta, dall’accusa di aver scritto, o quantomeno fatto scrivere, le offese comparse su alcuni muri vicino casa del marito e della psicologa, cui – come detto – era stata anche danneggiata l’auto, intestata alla madre ma usata dalla figlia: la giovane aveva ritrovato insulti sul cofano e le ruote squarciate. Per questo la psicologa otterrà diecimila euro di risarcimento, più altri 5.000 destinati alla figlia.
Condannati a pene più basse anche altre due poliziotte, sempre per accessi abusivi, e 3 imputati, tra cui due carabinieri, con pene sospese variabili da un anno e tre mesi a 6 mesi e 15 giorni.
In tutti i casi i legali, che comunque aspettano le motivazioni della sentenza, che arriveranno entro tre mesi, hanno comunque già annunciato ricorso. Assoluzione invece per altre tre persone.