Sul tema del recupero e della valorizzazione dell’ex ospedale Calai di Gualdo Tadino, è arrivato oggi (lunedì 22) l’intervento del vicepresidente della Regione Umbria Roberto Morroni, che ha rotto “l’assordante silenzio” più volte ribadito dall’amministrazione comunale, anche all’indomani del “sollecito” di Pd, Gualdo Futura e Forza Gualdo.
Secondo Morroni, dietro lo “spiccato interesse delle forze di maggioranza gualdesi si nasconde il proposito vano di far dimenticare la serie di gravi errori, antichi e recenti, che hanno costellato, su questo come su tanti altri aspetti della vita amministrativa cittadina, l’operato della giunta Presciutti“.
L’assessore ed ex sindaco di Gualdo parte da lontano, ovvero dalla cancellazione dell’intesa raggiunta nel 2012 tra Regione, Comune di Gualdo Tadino, Usl 1 ed Easp: “Un’intesa importante, raggiunta dopo una lunga e difficile trattativa, che disegnava il volto futuro dell’ex Calai caratterizzandolo con un’ampia e qualificata offerta di servizi socio-sanitari in grado di dare vita ad una “cittadella della salute” d’interesse locale e regionale. L’aver buttato alle ortiche quel progetto rimane una colpa imperdonabile dell’amministrazione Presciutti e delle forze che l’hanno sostenuta in quella scelta”.
Morroni parla poi di “un’altra impresa disastrosa: la definizione nel 2015, di concerto con la Regione, di un nuovo piano di valorizzazione o, forse, sarebbe più giusto chiamarlo ‘piano di smembramento’ dell’ex ospedale cittadino“.
L’assessore si riferisce al progetto che avrebbe dovuto prevedere la demolizione della cosiddetta “stecca” pari ad una superficie di circa 2.000 mq, cambio di destinazione d’uso per le due palazzine rosa con l’attribuzione di funzioni residenziali e commerciali e, infine, recupero a fini socio-sanitari esclusivamente della parte originaria dell’ex Calai.
“Un piano sgangherato, frutto di un approccio approssimativo, superficiale, privo di visione e per di più ancorato a presunte ipotesi di finanziamento, sbandierate ai quattro venti in questi anni dal sindaco Presciutti, che si sono rivelate del tutto inconsistenti”.
“Per fortuna l’inerzia e la debole operosità dell’amministrazione gualdese e della vecchia giunta regionale hanno impedito che si passasse dalle parole ai fatti. L’ex Calai è ancora lì, intatto; non si è prodotto un danno irreversibile alla città e ai gualdesi. Ma la condotta seguita in questi anni dal sindaco Presciutti e dalle forze della sua maggioranza ha fatto perdere un tempo prezioso di quasi 8 anni e questo danno, purtroppo, non è recuperabile.
“Il nuovo governo regionale qualcosa ha già fatto” ha sottolineato Morroni, riferendosi allo stop imposto al piano di valorizzazione del 2015, quello che prevedeva la demolizione della “stecca”, e alla volontà politica di “riavvolgere il nastro, ovvero riprendere un ragionamento che metta al centro l’idea di realizzare nell’ex Calai un luogo moderno ed avanzato per qualità e quantità di servizi socio-sanitari, con un’attenzione ai bisogni del territorio ma anche a quelli regionali”.
“Torna, dunque, il tema – ha confermato il vicepresidente della Regione – di una ‘Cittadella della salute’ che dovrà ricevere nuovo impulso dalla rinnovata attenzione verso lo sviluppo di una medicina territoriale sempre più forte e diffusa e che dovrà necessariamente armonizzarsi con le linee strategiche e di intervento del nuovo Piano socio sanitario regionale, la cui elaborazione sarà al centro dell’agenda politica regionale di quest’anno. In questa direzione va il mio impegno politico ed istituzionale, insieme a quello dell’intera Giunta regionale, nell’interesse di Gualdo Tadino. Lungo questo percorso non mancheranno di certo i necessari e, mi auguro, proficui momenti di confronto e valutazione con l’amministrazione comunale e le forze politiche presenti nella massima assise cittadina”.