I lavori per il recupero dell’ex ospedale Calai, all’interno del quale avranno luogo servizi sanitari territoriali per Gualdo Tadino e per tutta l’area limitrofa, partiranno ufficialmente nel 2019
Ad annunciarlo è stato il presidente della Prima commissione regionale Andrea Smacchi, dopo l’audizione svoltasi ieri mattina (mercoledì 15 marzo) a Palazzo Cesaroni, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e del direttore generale della Asl Umbria 1 Andrea Casciari. All’incontro ha partecipato anche una larga delegazione del Consiglio e della Giunta comunale gualdese.
Il Piano di valorizzazione del Calai, condiviso appunto da Regione Umbria, Asl Umbria 1 e Amministrazione Comunale gualdese prevede la demolizione dell’ampliamento realizzato negli anni ’60 (la cosiddetta “Stecca”), il recupero della struttura ottocentesca, la ristrutturazione ed eventuale alienazione delle due palazzine adiacenti.
L’intervento sull’area dell’ex ospedale, è stato spiegato, mira al recupero della struttura storica, al miglioramento urbanistico del comparto adiacente al centro di Gualdo Tadino e alla ottimizzazione del sistema dei servizi
territoriali, che troveranno spazio negli oltre 4.000 metri quadrati dei tre piani dell’immobile ottocentesco.
“L’obiettivo del Piano di valorizzazione – ha spiegato Barberini – è di realizzare servizi sanitari territoriali per Gualdo Tadino e per tutta l’area limitrofa: nel seminterrato ci saranno gli archivi centralizzati; nel piano rialzato, Servizio cup, Sert, Guardia medica e altro; al primo piano, il centro di riferimento per la riabilitazione cardiologica e la struttura per la riabilitazione pneumologica; al secondo piano, servizi sociali e poliambulatori; al terzo piano, ambulatorio vaccini, consultori e servizi amministrativi. Per un totale di circa 4600 metri quadrati“.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, la Giunta regionale ha stanziato un finanziamento da 2,5 milioni per una prima parte del recupero. L’edificio restante (noto come A5) verrà demolito perché il suo recupero non risulta sostenibile, e perché, aggiunge l’assessore “servirebbero altri 5 milioni per adeguamento sismico e messa in sicurezza”.
“Fin da quando l’ospedale è stato chiuso la città si è preoccupata del suo recupero. – ha detto il sindaco di Gualdo Tadino Presciutti – Vogliamo riconsegnare l’edificio al centro storico, facendo un intervento migliorativo di quella parte di città, fornendo servizi che servono in tempi rapidi, dato che sono passati già 9 anni. Non appena insediati abbiamo dovuto affrontare la questione dell’A5, con un report che ne definiva la rilevante sensibilità sismica. Nel maggio 2014 abbiamo realizzato che il suo recupero sarebbe stato antieconomico, oltretutto si tratta di un corpo estraneo a quel contesto. Il tema è diventato centrale dopo l’ultimo sisma. Abbiamo condiviso la destinazione d’uso della nuova struttura con Regione e Asl, che ha già in bilancio risorse certe per il primo stralcio. Altri fondi potrebbero arrivare dall’alienazione delle due palazzine, i cui proventi dovranno servire alla valorizzazione dell’ex ospedale. Abbiamo modificato il piano regolatore per consentirvi l’eventuale installazione di vari tipi di attività, anche sociali”.