Ieri pomeriggio, nell’attesa seduta del Consiglio comunale di Gualdo Tadino, si è scritta l’ennesima e, forse, l’ultima pagina del capitolo ex Calai. Il piano di valorizzazione dell’ex ospedale proposto dalla Asl Umbria 1, infatti, è stato approvato dalla maggioranza dei consiglieri, o meglio, dai consiglieri di maggioranza, vista la ferma resistenza e la poca convinzione dei vari membri di opposizione.
Il nuovo piano, che va a sostituire il precedente protocollo d’intesa firmato dalla Giunta Morroni nel 2012, prevede la razionalizzazione e il riutilizzo totale degli spazi agibili della parte storica dell’ex Calai e l’abbattimento della zona nuova, la “stecca”, non a norma con le attuali norme antisismiche. Inoltre, all’interno della stessa struttura, sarà trasferita la cooperativa “il Germoglio” ma non l’Easp.
Tra le critiche più feroci, che vertono sopratutto sulla “supposta” inagibilità della stecca, ci sono quelle di Ermino Fofi (Morroni Sindaco) che ha dichiarato come con questa decisione non si arrivi a valorizzare nulla. La pentastellata Stefania Troiani, in linea con Fofi, ha ribadito come la città non guadagni niente dai semplici trasferimenti messi in atto dall’Amministrazione, rea, a suo avviso, di un “peccato di leggerezza“.
Paola Gramaccia di Gualdo Civica parla invece di una svendita del futuro di questa struttura “che avrebbe potuto perseguire obiettivi ambiziosi per la sanità della Regione“.
Anche il capogruppo regionale dell’Udc, Sandra Monacelli, denigra il piano di valorizzazione a “piano di svendita e di demolizione, un autentico scempio nel quale Asl 1 e Regione Umbria, regista occulta di tutta l’operazione, hanno avuto vita
facile con l’attuale Amministrazione comunale gualdese nel far passare un progetto che di fatto seppellisce ogni speranza di rinascita di quell’area e dell’intero centro storico”.