Mille euro al giorno. Questa la cifra che il Comune di Todi punta ad incassare nel prossimo triennio con la lotta all’evasione fiscale, dando la caccia ai “furbetti” di Imu, Tasi e Tari.
Per il triennio 2018-2020 sono state previste entrate per recupero evasione tributaria di Imu, Tasi e Tari (ma controlli verranno fatti anche sulla vecchia Tarsu) superiori a 1,2 milioni di euro. L’importo complessivo previsto per il 2018 è pari a 550.000 euro, mentre per 2019 e 2020 si prevede di recuperare 330.000 euro ad annualità. Ossia, qualcosa in più di mille euro al giorno, domeniche comprese. In particolare, l’attenzione del Municipio si appunterà sull’Imu, con riferimento a 2013 e 2014. Ma saranno poste sotto la lente tutte le entrate, anche quelle extratributarie visto che su nessuna voce – dalle multe stradali ai servizi scolastici – l’amministrazione riesce ad incassare quanto dovrebbe.
Al netto dei risultati connessi al contrasto dell’evasione, il gettito delle principali imposte resterà invariato per il prossimo triennio (2018-2020): per l’Imu, Palazzo dei Priori prevede di incassare circa 4 milioni di euro l’anno; il tributo comunale sui servizi indivisibili vale 400.000 euro l’anno: per la Tari (rifiuti) la previsione è di poco superiore a 3,3 milioni di euro l’anno, seppure l’idea è quella di rimodulare il peso della tassa fra utenze domestiche (su cui oggi grava circa il 68% dei costi) e non domestiche (32% della bolletta complessiva). Anche per l’addizionale Irpef – le cui tariffe sono state approvate il 31 gennaio dal consiglio comunale e restano invariate rispetto agli anni precedenti – l’importo resterà lo stesso: 1.376.500 euro per ogni annualità. Tosap (occupazione suolo pubblico) e imposta comunale sulla pubblicità valgono – rispettivamente – 70.000 e 93.000 euro per ogni anno.
In tema di contrasto all’evasione, l’amministrazione ha intenzione di avviare una attenta operazione di controllo per arginare l’esercizio abusivo dell’attività ricettiva. Il Documento unico di programmazione 2018-2020 prevede infatti che “in collaborazione con le forze di polizia, Federalberghi, gli uffici tributi, commercio e turismo si provvederà ad individuare in maniera puntuale chi esercita attività ricettiva in maniera abusiva”. Questo non soltanto per ristabilire un principio di legalità e concorrenza in un settore – quello turistico – su cui si punta molto per dare sviluppo e ricchezza alla città, ma anche perché questo “consentirà un recupero dell’evasione e si garantirà una corretta concorrenza tra le strutture presenti sul territorio”.