Categorie: Cronaca Terni

Evasione fiscale, pittori, ballerine e scultori nel mirino della Gdf di Terni

Ditte, imprese e società, ma anche artisti e liberi professionisti sono le categorie nel cui ambito si eseguono le principali attività di ricerca dell’evasione.
I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Terni hanno eseguito un costante monitoraggio mirato all’individuazione di artisti e liberi professionisti che evidenziavano incongruenze fra patrimoni posseduti e redditi dichiarati. Fra i casi più eclatanti, dall’inizio dell’anno, l’individuazione di una ballerina, un pittore, uno scultore. Fra i professionisti un geometra, studi professionali, commercialisti, dentisti, avvocati. Una lunga lista di titolari di partita I.V.A. che hanno omesso di dichiarare, totalmente o in parte i compensi percepiti da sostituti d’imposta, desunti dai Mod. 770 presentati all’Amministrazione Finanziaria per le prestazioni rese. Rientra in questa categoria di controlli anche l’accertamento svolto dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto che ha concluso un’attività ispettiva nei confronti di un architetto operante nell’orvietano il quale, dalla ricostruzione dettagliata dei compensi percepiti, effettuata anche attraverso specifici questionari inviati ad enti di diritto pubblico, e altre attività di controllo economico del territorio, ha dichiarato compensi in misura inferiore a quelli effettivamente percepiti.

L’attività fiscale ha portato alla constatazione di elementi positivi di reddito non dichiarati per € 77.821,00, ed un’I.V.A. gravante sull’imponibile relativo per € 15.876,00.

Il reddito non dichiarato consisteva in effettive prestazioni rese dal professionista nei confronti di enti pubblici, regolarmente fatturate ma rigorosamente sottratte agli obblighi contabili con il conseguente illecito vantaggio in termini di imposte.

In un’altra attività di servizio mirata al contrasto del fenomeno del lavoro “nero”, sempre i militari della Guardia di Finanza di Orvieto hanno svolto in uno specifico e mirato controllo nei confronti di una officina specializzata nel montaggio di impianti gpl.
Dei 4 lavoratori alle dipendenze dell’azienda 2 risultavano prestare opera “in nero” non essendo stata presentata la prevista C.O., ovvero la comunicazione obbligatoria meglio conosciuta come UNILAV.

All’imprenditore è stata notificata l’irrogazione della “maxi sanzione” prevista dalla vigente normativa in materia di lavoro pari ad una somma da 1.500 euro a 12.000 euro per singola posizione. Inoltre è stata proposta, alla Direzione Territoriale del Lavoro la sanzione accessoria della sospensione dell’attività aziendale. La parola ora all’imprenditore che ha un lasso di tempo breve per la regolarizzazione delle posizioni lavorative.