Categorie: Cronaca Terni

EVASIONE FISCALE E LAVORO NERO: 2 AZIENDE TERNANE SCOPERTE DALLA GDF. UNO DEI TITOLARI DEDUCEVA SPESE DI RAPPRESENTANZA PER BATTUTE DI CACCIA ALL'ESTERO

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Terni ha accertato nei confronti di una impresa operante nel settore elettro-tecnico, il mancato versamento all’erario di circa 100mila euro di imposta sul valore aggiunto. In un analogo controllo a carico di un industria alimentare, scoperti 5 lavoratori irregolari e 200mila euro di ricavi non dichiarati al fisco.
Nel primo caso, l’azienda, una società a responsabilità limitata, opera a Terni e fa capo a un ternano di 60 anni; è stata individuata dai finanzieri grazie all’esame costante di indici di pericolosità fiscale derivanti dall’analisi delle banche utilizzate dalla Guardia di Finanza.
Particolare interessante e curioso è dato dal fatto che l’impresa deduceva ai fini fiscali come spesa di rappresentanza, le fatture relative a spese di viaggio e soggiorno in vari stati esteri per battute caccia dell’amministratore e di altre persone che, secondo la Guardia di Finanza, non erano riconducibili a rapporti di natura commerciale. Le spese di tali viaggi tra il 2007, 2008 e il 2009 inserite come costi aziendali in contabilità, erano dedotte poi per quota come spese di rappresentanza: ovviamente su tali importi sono intervenute le fiamme Gialle che hanno proposto all’Agenzia delle Entrate il recupero a tassazione. I viaggi risultavano effettuati in Marocco, Romania e Albania. Nel secondo caso le fiamme gialle accertavano la mancata presentazione per uno degli anni sottoposti a controllo, della dichiarazione fiscale con la sottrazione a tassazione di 200mila euro; contestualmente si scopriva che per 5 lavoratori dipendenti, l’azienda aveva effettuato le relative ritenute Irpef senza però versarle al fisco.