Stava scontando una pena per reati relativi allo spaccio di stupefacenti, ma ha fatto perdere le proprie tracce durante un permesso premio: a Terni è caccia all’evaso, un 34enne di origine marocchina. A dare l’allarme è il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ed il suo segretario generale Donato Capece.
Il giovane aveva ottenuto dal magistrato di sorveglianza di Spoleto (competente anche sul carcere di Sabbione) un permesso premio di 3 giorni. Non è però rientrato. Da qui il reato di evasione che ora si configura a suo carico.
“L’uomo – spiega Capece – è un detenuto di 34 anni di origini marocchine ristretto nel carcere di Terni da diversi anni per reati connessi allo spaccio di droga e che aveva già fruito di permessi premio condizionati, però, alla presenza di una persona che lo accompagnasse. In questo caso è andato a Perugia libero nella persona ed ha fatto perdere le sue tracce. La fiducia riposta in lui dal magistrato di sorveglianza è stata tradita da questo gesto sconsiderato e stupido”. Il segretario del Sappe punta il dito sullo “smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della polizia penitenziaria, che ha 7 mila agenti in meno”, causa di quanto avvenuto. “Smantellamento – spiega – che ha visto in questi giorni la chiusura, in Umbria, della sede del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Perugia, un presidio di polizia sul territorio assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione proprio dei permessi premio, delle misure alternative alla detenzione, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale”.