Undici anni dopo il World Pride, l’orgoglio omosessuale è tornato a rivendicare i propri diritti sulle strade di Roma. Da Piazza della Repubblica fino al Circo Massimo, passando per il Colosseo, una imponente folla color arcobaleno ha sfilato gioiosamente per gridare al mondo la propria normalità, scortando i 39 folkloristici carri al ritmo di una musica fragorosa.
La folla era molto variegata. Accanto alle drag queen dal look e dalle acconciature estreme hanno sfilato tante semplici coppie omosessuali, alcune delle quali con figli al seguito, giunte a Roma per rivendicare i diritti dei genitori gay. Un gran numero di partecipanti è arrivato da fuori Roma (ben 93 i pullman organizzati dall’arcigay), insieme a tante persone che non erano interessate alla parata in se per se, quanto piuttosto al concerto finale di Lady Gaga, icona gay per eccellenza.
Mescolati nella marea umana anche vari esponenti della politica italiana, tra i quali il leader di Sel Nichi Vendola, il segretario di rifondazione comunista Paolo Ferrero e la deputata del Pd Paola Concia. Non molto gradita, invece, è stata la visita “istituzionale” della presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che è stata contestata da una gruppo di ragazze.
Durante la parata, gli organizzatori hanno scatenato l’entusiasmo della folla gridando “siamo mezzo milione!”. Poi, quando Il mare di gente alle 19 è confluito intorno al Circo Massimo per attendere l’arrivo della reginetta del pop Lady Gaga, l’annuncio più atteso: “siamo un milione!”, e la festa si è definitivamente scatenata.
(Ja.Brug.)
Foto: Stefano Dottori per Tuttoggi.info