(Adnkronos) – “Niente, è andata male”. Matteo Renzi archivia il passo falso degli Stati Uniti d’Europa nelle elezioni europee 2024: niente 4%, il quorum non viene superato. “Purtroppo la lista Stati Uniti d’Europa è rimasta fuori per pochissimo dal Parlamento Europeo. Mi spiace molto e vorrei abbracciare i volontari che si sono spesi per questa idea: siete stati meravigliosi. La gratuità del vostro servizio allarga il cuore. Vorrei abbracciare uno a uno le migliaia di persone che hanno scritto il mio nome sulla scheda: sono davvero onorato di rappresentare comunque la speranza di tante persone anche se avrei preferito qualche voto in più alla lista”, scrive in un lungo post sui social.
“Sono grato a Emma Bonino e a tutti i dirigenti politici che ci hanno creduto. Ma la politica è una grande scuola di vita anche quando non si vince. E dunque non riesco a essere triste cari amici. Perché sono molto convinto che fosse giusto fare questa proposta, in questo momento: al mondo impazzito di oggi servono gli Stati Uniti d’Europa ed è stato bello affermare le ragioni di un sogno controcorrente”, aggiunge.
“Abbiamo lottato, abbiamo espresso idee nelle quali crediamo, ci siamo messi in gioco. Non abbiamo fatto il quorum, che peccato. Ma non smetteremo oggi di lottare per questa idea di Europa, l’unica nella quale l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Troveremo i modi per insistere sulla battaglia culturale e valoriale per un’Europa diversa”, dice prima di evidenziare che “sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo Polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia”, dice ricordando la rottura con Carlo Calenda.
“Ma i cittadini hanno scelto e i cittadini hanno sempre ragione: auguro agli eletti di onorare l’impegno a Strasburgo facendo loro i complimenti più sinceri. Noi, dal Parlamento italiano e dai nostri ruoli di responsabilità, continueremo a fare la nostra parte col sorriso di chi sa che è meglio rischiare e perdere un’elezione che vivacchiare e perdere una sfida. Siamo fatti così – noi uomini nell’arena, avrebbe detto Roosevelt – e non cambieremo mai, per nulla al mondo. Viva gli Stati Uniti d’Europa!”, conclude.