Emergenza cinghiali ed etichettatura a tutela del made in Italy a tavola. Mobilitati oggi, 30 aprile, 50mila coltivatori e allevatori in tutte le province d’Italia nella giornata dell’orgoglio Coldiretti. In Umbria appuntamento a Terni (ore 10.30 Garden Hotel) e a Perugia (ore 16.30 Hotel Quattrotorri).
In tutte le aziende agricole sventoleranno le bandiere gialle e campeggeranno in giro per l’Italia striscioni legati alle richieste contro le importazioni sleali, il falso made in Italy o quella per la richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici.
L’obiettivo è raccogliere un milione di firme a sostegno della legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti, sarà uno dei temi principali che affronteremo con gli agricoltori, con l’abolizione del codice doganale per l’origine dei cibi che deve diventare una priorità.
Commenta il presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti, presente alle Assemblee con le presidenti di Coldiretti Perugia e Terni, Anna Chiacchierini e Dominga Cotarella: “Non è più accettabile assistere a scene come quelle vissute durante la mobilitazione del Brennero, dove si è visto arrivare dei prosciutti, del concentrato di pomodoro, della frutta o della verdura e diventare con l’ultima trasformazione sostanziale a tutti gli effetti dei prodotti italiani. Sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero”.
L’altro grande tema è quello della presenza incontrollata di cinghiali e fauna selvatica: “Un’emergenza nazionale – ricorda il direttore Coldiretti Umbria Mario Rossi – dal punto di vista agricolo e della sicurezza. I cinghiali e altre specie stanno divorando il lavoro degli agricoltori e allevatori, spesso costretti ad abbandonare i propri territori. Mancano i piani regionali straordinari di controllo e degli strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto se pensiamo a quello che sta accadendo con la peste suina in alcune province italiane. Per questo Coldiretti ha già chiesto un intervento immediato per fermare la diffusione della peste suina e tutelare un settore che è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy a tavola, con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro e centomila posti di lavoro e con la fauna selvatica che è praticamente l’unico vettore di diffusione della peste suina”.