(Adnkronos) – E’ uno degli sport più amati e praticati in estate sulle spiagge e dal 1996 – con i Giochi olimpici di Atlanta – il beach volley è diventato anche uno sport olimpico e lo vedremo a Parigi 2024. “In generale giocare a pallavolo sulla spiaggia comporta un aumento del rischio di infortuni legati a cadute e distorsioni, mentre l’attività indoor o su campi duri può comportare un maggiore sovraccarico articolare e della colonna vertebrale. I 3 infortuni acuti più comuni nel beach volley sono le distorsioni di caviglia e al ginocchio e i traumi contusivi/distorsivi delle dita. Questi 3 tipi di infortuni rappresentano fino alla metà di tutti gli infortuni acuti subiti giocando sulla sabbia e spesso comportano l’assenza prolungata dal gioco o dagli allenamenti”. Così Andrea Bernetti, vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer), fa il punto per l’Adnkronos Salute sui rischi dei ‘crack’ legati al beach volley, nel primo di 3 focus sugli sport da spiaggia più diffusi in estate.
“Inoltre, secondo una ricerca, l’incidenza di infortuni – prosegue l’esperto – era di 4,9 ogni 1.000 ore di beach volley e 4,2 infortuni ogni 1.000 ore di pallavolo indoor. In questo sport, la maggior parte degli infortuni si verifica durante la difesa in campo e la schiacciata, mentre nella pallavolo indoor la maggior parte degli infortuni si verifica durante il muro e la schiacciata”.
Secondo il medico fisiatra, “mentre gli agonisti giocano durante tutto l’anno, a livello amatoriale questa attività naturalmente si intensifica durante l’estate e in vacanza. Questo – riflette – predispone ad un maggiore rischio di infortuni, soprattutto se si conduce una vita sedentaria e quindi si gioca con poco allenamento alle spalle”. Altri infortuni possono “colpire le spalle – puntualizza – come ad esempio la tendinopatia della cuffia dei rotatori e le lesioni del labbro glenoideo”.
Bisogna anche considerare come, quando giocato come da regolamento con solo due giocatori sul campo rispetto ai 6 del volley tradizionale, “nel beach volley il volume dei movimenti ripetitivi e le differenze nelle azioni tecniche portano i giocatori a compiere più movimenti ogni partita – ricorda Bernetti – Anche le condizioni climatiche possono influire sul rischio di infortunio: il caldo con eccessiva disidratazione può predisporre gli atleti a maggiore fatica e quindi peggiore controllo articolare”.
“Come in qualsiasi altro sport a qualsiasi livello, la prevenzione è possibile con un po’ di attenzione e durante l’allenamento e le partite. Sono in particolare importanti gli esercizi dedicati all’equilibrio, soprattutto perché – conclude il fisiatra Bernetti – il beach volley si gioca su una superficie irregolare. Inoltre è molto utile fare attenzione alla tecnica di salto e di caduta e rinforzare la muscolatura degli arti inferiori. Non bisogna poi dimenticarsi di idratarsi a sufficienza durante l’attività fisica”.