Siamo in piena primavera ma già si comincia a pensare ai prossimi eventi dal vivo e all’aperto da inserire nel cartellone di “Estate in città 2022”. E non senza polemiche.
L’avviso per la richiesta di inserimento nel programma estivo, pubblicato giorni fa dal Comune di Città di Castello e rivolto ad associazioni e privati che operano nei settori di musica, teatro e animazione culturale, non è piaciuto in particolare al Coordinamento per il cambiamento (Castello cambia, Europa verde, Civici X e M5stelle), che parla di un vero e proprio “bando farsa”.
Nel testo si legge infatti come “il soggetto, la cui manifestazione di interesse sarà accolta nel calendario di Estate in città, avrà diritto ad essere inserito con una dicitura dedicata sui materiali di comunicazione e pubblicitari e ad usufruire di eventuali dotazioni standard messe a disposizione dell’Amministrazione comunale”.
Ma il punto che fa discutere è quello dove si recita: “L’ammissione non dà diritto a contributo e al soggetto ammesso competono le spese inerenti alla realizzazione dell’iniziativa, salvo diversa disposizione dall’amministrazione comunale”.
“La nuova trovata è una richiesta di eventi a costo zero (leggasi ‘lavoro non retribuito’) per intrattenere tifernati e turisti durante l’estate – sottolinea il Coordinamento – La contropartita per compagnie teatrali, gruppi musicali e singoli artisti, invece del compenso per il lavoro svolto, sarebbe quella di una menzione nelle brochure promozionali. I lavoratori del mondo dello spettacolo non possono che sentirsi offesi da un bando del genere soprattutto in relazione con l’altro bando, uscito pochi giorni dopo, destinato a Pro loco e società rionali, per il quale il Comune mette in campo una compartecipazione economica con copertura del 60% (per le già remunerative feste e sagre).
Il Coordinamento giudica inoltre questa impostazione “tanto più assurda” in presenza di una mozione approvata nel maggio 2021 all’unanimità dal Consiglio comunale, che avanzava una chiara proposta di sostegno ai lavoratori dello spettacolo per creare produzioni che potessero girare nel territorio tifernate. Un atto che escludeva per l’appunto la gratuità del lavoro eseguito, sostenendo al contrario “la produzione di una serie di spettacoli, eventi culturali, concerti di piccole dimensioni […] con un bando in cui siano inseriti criteri di tutela e riconoscimento per i lavoratori dello spettacolo”.
“Quali sono le motivazioni che hanno spinto sindaco e giunta a scegliere due modalità così diseguali di gestione delle offerte culturali, artistiche e ricreative da realizzare per Estate in città 2022? – chiede infine Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) in una interrogazione al sindaco Luca Secondi – I due avvisi realizzano una discriminazione in quanto, pur affrontando nel medesimo settore la stessa finalità, comportano un trattamento molto diverso tra i vari soggetti, poiché per alcuni si prevede una cospicua compartecipazione alla spesa di realizzazione, mentre per altri l’offerta non dà diritto ad alcun contributo, neanche la possibilità di recuperare le spese vive”.
Arcaleni chiede pertanto di “rivedere i suddetti avvisi nell’ottica di compartecipazione alle spese da parte del Comune e di rispetto di quanto approvato dalla deliberazione del Consiglio comunale nel maggio 2021”.