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ESTATE E ANZIANI, A ORVIETO IL CONSIGLIERE LONGARONI (PD) CHIEDE MAGGIORI TUTELE

Daniele Longaroni Pd ha diffuso una nota sull’assistenza agli anziani nel territorio orvietano. “C’è aria di diffusa preoccupazione nel territorio orvietano in ordine alla questione legata agli anziani non autosufficienti e alla “gestione” delle loro problematiche sia a domicilio che nelle strutture allo scopo destinate. L’orvietano è il comprensorio umbro dove c’è la più alta percentuale di anziani over 65 e 75 anni ed è il territorio dove sono assenti strutture di residenza sanitaria assistita di natura pubblica, strutture di riabilitazione di tipo intensivo ed è stato inoltre chiuso da tempo il reparto di geriatria presso l’ospedale di Orvieto. Si registra altresì un’insufficienza di centri semiresidenziali (diurni per anziani) sia per autosufficienti che per non autosufficienti. In questo scenario di bisogni sempre più pressanti, si assiste ad un crescente allungamento delle liste di attesa per accedere alle Residenze protette e Alzheimer sia per avere servizi adeguati in capo all’Assistenza Domiciliare Integrata. A tutto ciò si aggiunge l’incertezza che siano assegnati nel comprensorio orvietano un adeguato numero di autorizzazioni Regionali per nuovi posti di residenza protetta in favore degli anziani non autosufficienti. Tale incertezza sta destando grande preoccupazione sia nelle persone assistite, sia nelle loro famiglie e non ultima sta creando fermento tra gli operatori e i dipendenti del comparto socio assistenziali che vedono in pericolo il loro posto di lavoro. Lo stato di agitazione che si potrebbe venire a creare è comprensibile se si pensa che nel territorio orvietano negli ultimi mesi si stanno sommando crisi occupazionali nel settore del manifatturiero, edilizio e nel campo delle cooperative sociali con ricorso alla cassa integrazione e a consistenti perdite di posti di lavoro. In questi anni, rispetto all’applicazione delle normative regionali sulla qualità dei servizi prestati e anche necessari per ottenere l’autorizzazione di residenze protette, sono stati fatti consistenti investimenti, sia strutturali che per la formazione del personale e quindi questo territorio ha tutte le carte in regola per accogliere nuove autorizzazioni che rispondono proprio a tutte quelle esigenze citate in premessa. Quindi, in sintesi, si auspica che la Regione e la Direzione Sanitaria della Asl n. 4 nella programmazione delle risorse previste dal PRINA (Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza), tengano conto dei criteri e dei principi di sussidiarietà e di complementarietà rispetto all’articolazione attualmente in essere nel territorio regionale e provinciale, finalizzata all’erogazione dei servizi, delle prestazioni e degli interventi per in non autosufficienti”.