Il sindacato della Fabbrica d’armi di Terni, com’è meglio noto il Polo mantenimento armi leggere, alza il tiro nei confronti dello Stato Maggiore dell’esercito che nei giorni scorsi ha confermato il “taglio di 100 unità dalla attuale Pianta organica”, decisione che mette a rischio il futuro stesso dell’ente, la più importante realta statale della provincia. Questo il comunicato di Rsu e Triplice che annunciano azioni di protesta anche durante l’orario di lavoro: “In seguito all’incontro del 12 giugno scorso con il Sottocapo di SME, Gen. C.A. Giovan Battista Borrini, le Rsu e le Organizzazioni sindacali di Terni ribadiscono la loro totale contrarietà all’ipotesi di taglio lineare di 100 unità della attuale Pianta Organica, in quanto in completa contraddizione sia con il dettato del D.Lgs. di riordino della Forza Armata, sia con le affermazioni della Ministra della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti. Le affermazioni del Sottocapo di SME hanno dimostrato il completo disinteresse da parte dei vertici della F.A. rispetto alle sorti dei propri enti, in particolare di quelli dell’Area Tecnico Industriale e della Logistica, mettendo in atto il solito “scarica barile”, accampando le consuete responsabilità della politica ed appellandosi addirittura all’intervento delle forze sindacali. Le scriventi chiedono, pertanto, che le OOSS Nazionali si impegnino ad ottenere il differimento del riordino del PMAL di Terni dal 30.06.2014 al 31.12.2014, in modo da progettare, insieme agli altri enti interessati, un piano di riduzione delle Piante Organiche omogeneo e coerente tra tutti i Poli dell’Area Logistica, in grado di riequilibrare le Dotazioni Organiche regionali previste nel prossimo Dpcm. Le RSU e le OOSS del PMAL di Terni chiedono, infine, che la propria proposta di riorganizzazione, condivisa dalla Direzione e dallo stesso Comando Logistico dell’Esercito, sia presa in considerazione, poiché rappresenta l’unica ipotesi credibile in grado di rispondere agli attuali e futuri compiti funzionali di supporto logistico alle FF.AA. e agli altri corpi armati dello Stato. A sostegno delle proprie rivendicazioni metteranno in atto una costante mobilitazione del personale civile, i cui primi atti saranno l’interruzione delle relazioni sindacali con la Direzione del PMAL, l’interruzione quotidiana dal lavoro di dieci minuti con manifestazioni spontanee presso la Direzione del PMAL, l’occupazione dei posti auto riservati e un’assemblea dei lavoratori da tenersi il giorno 24.06.2014 all’esterno del PMAL, in concomitanza con il previsto incontro delle OOSS Nazionali Difesa con il Sottosegretario, Onorevole Domenico Rossi”.
Flp, “andiamo uniti” – intanto nelle ultime ore si è tenuta l’assemblea indetta dalla Flp Difesa che ha visto la partecipazione del segretario nazionale Giancarlo Pittelli e del dirigente sindacale Giampiero Crocetti. Il sindacato autonomo ha invitato Cgil, Cisl e Uil a non rimanere divisi ai tavoli di contrattazione “visto che è in gioco il destino di migliaia di lavoratori”. Tre i punti contestati dalla Flp: “Il riordino proposto da Sme non è accompagnato da alcun Piano industriale che ridefinisca e attualizzi la missione degli Enti e non vi sono neanche le risorse necessarie” scrive Pittelli “a tutto ciò si aggiunga che se non si procederà, come chiediamo da tempo, a un piano straordinario di assunzioni che compensi il mancato turnover e le cessazioni dal servizio, si rischia il punto di non ritorno”.
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