Cronaca

Esclusivo2/Spoleto Scs, lo “scippo” della sedia: il video che incastra la “cricca” Antonini

Carlo Ceraso
Un vero terremoto. Il video dell’assemblea dei soci Scs del 17 dicembre scorso – quella ribattezzata della ‘vergogna’ e che ha consentito ad Antonini & Co. di rimanere alla guida della holding che controlla Banca Popolare Spoleto – è stato duro da digerire per il padre-padrone della società cooperativa e i suoi fedelissimi. La realtà dei fatti evidenziati dalle immagini ha superato l’immaginazione di chiunque, anche di alcuni di quelli che erano presenti all’adunanza: sono stati infatti diversi i soci che, contattando Tuttoggi.info, dichiarano ora che, pur presenti ai lavori, non hanno avuto “l’esatta percezione di quanto stava accadendo nella sala convegni dell’Albornoz”. Un video che ha mandato in fibrillazione Antonini, Bellingacci e Caparvi ma anche, sul fronte della controllata Pop Spoleto, il vicepresidente vicario Michelangelo Zuccari e il d.g. Francesco Tuccari. E’ in questo contesto che più dipendenti dell’istituto bancario hanno segnalato a TO® che da mercoledì mattina sarebbe partito l’ordine di oscurare il sito di Youtube.com – in tal senso c’è anche un commento all’articolo precedente – così da non consentire al popolo bancario di guardare le  immagini dal posto di lavoro. Riprendiamo quindi la cronaca seguendo le immagini che Tuttoggi.info ha potuto visionare e che pubblichiamo.    

La prima parte del video – L’aggressione

“Chiudo l’assemblea” – La calma intorno al tavolo della presidenza è solo apparente. E’ Caparvi a prendere in mano la situazione, nonostante l’invito di
Solfaroli a rispettare statuto e ordine del giorno. L’avvocato folignate spiega al microfono il motivo per cui il vicario non può presiedere i lavori. “E’ opportuno che sia l’assemblea a eleggere il presidente innanzitutto perché tutto il Cda è dimissionario, in secondo luogo c’è un problema di incompatibilità perché tutte le delibere da adottare riguardano gli amministratori, da qui nasce una incompatibilità totale e insuperabile con la funzione di presidente, nessun soggetto chiamato a rendere conto del proprio operato di fronte ai soci può pretendere di essere presidente”. Solfaroli ricorda ancora una volta che il Cda è in prorogatio: “mi meraviglio che lei fa l’avvocato” dice Solfaroli cercando di frenare Caparvi “mi meraviglio di lei che è uomo di norma e di legge”. Solfaroli, che ha fin qui tentato di reggere l’assemblea nonostante gli attacchi e le provocazioni, prende la decisione estrema: “comunque, data l’impossibilità di proseguire, chiudo i lavori”.
Lo “scippo” della poltrona – E’ la svolta per Antonini & Co. che non aspettavano altro: con un balzo Caparvi conquista la poltrona della presidenza, mentre le telecamere inquadrano il ghigno di soddisfazione del padre-padrone della holding. La sala non comprende cosa sta avvenendo. Anche per la claque i lavori sono terminati: basta guardare infatti il disappunto del direttore Cardarelli, che agita le mani mostrandosi contrario a quanto deciso dal vicario, o ascoltare il mugugno di protesta dei soci. “Manco lu pranzo ce sta”, dice una voce fuori campo. E’ finita anche per il notaio Pirone il quale senza indugi, nonostante lo stupore e la reazione del duo Antonini-Caparvi, raggiunge il tavolo e stacca i microfoni della presidenza appoggiandoli in terra. Ad entrare ora in scena è uno dei protagonisti delle recenti vicende Bps-Scs, l’avvocato Marco Bellingacci che per tutta risposta riprende i microfoni e li riposiziona sul tavolo.
Si ricomincia – In base a quale norma Caparvi sia riuscito a far riaprire i lavori non è dato sapere. Ascoltiamolo mentre si rivolge agli azionisti: “riprendo il discorso che è stato interrotto poco fa, per fare chiarezza a tutti, ma anche ai notai e a tutti coloro che debbono occuparsi di questa vicenda. In questo momento l’assemblea non è ancora aperta (?, n.d.r.), siamo in una fase preassembleare, è importante che i soci eleggano un presidente provvisorio, questa è la fase intermedia dalla quale si deve necessariamente passare”. “L’assemblea è sovrana e assumerà tutte le deliberazioni che riterrà opportune” aggiunge l’avvocato. Mallardo invita di nuovo i presenti a votare per alzata di mano la proposta di eleggere quale presidente Caparvi, già intento a tirar fuori dalla propria 24 ore i documenti che gli serviranno di lì a poco per guidare i lavori. Anche questo gesto sembra confermare che Antonini & Co. sono arrivati all’assemblea con una precisa strategia. “Invito l’avvocato Caparvi a presiedere l’assemblea come deliberato dai Soci” dice il revisore, dimenticando che nella sala di sotto ci sono almeno altri 500 azionisti il cui voto dovrebbe pur valere qualcosa (tanto è vero che la votazione verrà di li a poco rinnovata per consentire a tutti di esprimersi).
Il ‘nuovo’ presidente –Chi ritiene che sono state violate le norme statutarie sà dove è ubicato il Tribunale, farà ricorso e vedremo chi ha ragione, ma questa assemblea andrà fino in fondo” afferma Caparvi con un tono di voce tanto fermo quanto perentorio, di quelli che ricordano gli anni bui dell’Italia. Per lui ora l’assemblea è tutta in discesa. Da questo momento in avanti si procederà come il dominus ha stabilito. Il video, una quarantina di minuti in tutto – quello che Tuttoggi.info ha visionato e pubblicato – mostra poi l’intervento di alcuni soci-autorità che non hanno voluto mancare di portare anche il proprio saluto all’assemblea. Ma soprattutto il proprio plauso alla ‘cricca’.
Incontro senza terzo incomodo – intanto si terrà fra poche ore il primo incontro fra i legali di Antonini (guidati dall’avvocato Umberto Morera) e quelli del trio Cucchetto-Raggi-Solfaroli (il prof. Zaccheo del foro di Roma e l’avvocato Mazzi di Perugia) che hanno impugnato l’assemblea del 17 dicembre scorso con un ricorso in parte accolto dai provvedimenti emessi dal tribunale di Spoleto che ha sospeso i poteri della straordinaria amministrazione del board e ‘consigliato’ di ripetere l’assemblea. E’ molto probabile che si discuterà anche del video dell’assemblea – sul quale ha lavorato un pool di investigatori privati assoldato da Solfaroli – le cui immagini sembrano confermare i rilievi mossi dai ‘ribelli’. L’accordo comunque per indire una nuova adunanza appare lontano dall’esser raggiunto. Non solo perché quello odierno è il primo incontro, quanto piuttosto perché dal tavolo sono stati momentaneamente esclusi i 4 soci (Arcangeli, Graniti, Martinelli e Roscini assistiti dall’avvocato Marcucci del foro di Spoleto) che hanno ugualmente impugnato le decisioni dell’assemblea. Senza la cui ‘benedizione’ la nuova assemblea non potrà essere decisa.

 

(ha collaborato Sara Cipriani)
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Aggiornamento della notizia [21 ottobre 2021]

Il processo di primo grado, durato 10 anni, ha visto alcune posizioni cadere in prescrizione e altre essere stralciate. La conclusione sugli altri capi di imputazione è stata di assoluzione per tutti gli imputati coinvolti.

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