Sagrantino, grechetto, gamay, bolle, muffe e passiti: tante quest’anno le novità e le eccellenze consolidate presentate dai produttori umbri al Vinitaly di Verona, per la sua 46esima edizione. La manifestazione ha avuto inizio domenica, e sarà in corso fino a domani presso l’hub del quartiere Veronafiere. Durante l’inaugurazione, presenza di spicco è stata quella del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania. Massiccia l’affluenza di visitatori e addetti ai lavori, in particolare nella giornata di ieri, con punte che hanno toccato le 156mila presenze: in tanti, anche curiosi e appassionati stranieri da ben 110 paesi diversi, hanno affollato i numerosi stand, degustando le tradizioni enologiche regionali. Su una superficie di ben oltre 94mila metri quadri, sono ben 16 i padiglioni dove deliziarsi non solo con ogni tipo di uvaggio, ma anche grazie alla partecipazione speciale di chef e operatori che, presso lo stand di Agrifood Club Sol, “dialogano con il pubblico attraverso un linguaggio fatto di abbinamenti e assaggi”. O ancora ci si può interessare più direttamente ai metodi di produzione e conservazione del vino grazie all’esposizione del salone Enolitech. Con un biglietto d’entrata al prezzo di circa 50 euro, la festa continua anche a chiusura dei cancelli della fiera, nel pulsante centro storico di Verona, tra bicchieri di vino e buona musica jazz. Tutto in completa sicurezza: all’uscita di Vinitaly non mancavano infatti i distributori di alcol test. Discreta tuttavia l’organizzazione: una città in tilt ben oltre il quartiere fieristico, con l’autostrada bloccata tra Verona sud e Verona nord; file interminabili di auto e navette stracolme di gente che cercavano di raggiungere la manifestazione; linee telefoniche completamente al collasso all’interno del parco, tanto che per giornalisti e addetti al settore la comunicazione e la tempistica ha subito seri rallentamenti; sin anche ai problemi in biglietteria, come è accaduto per i sommelier di AIS (Associazione Italiana Sommelier), che hanno sopportato forti rallentamenti all’ingresso per la conversione del loro pass in biglietto d’entrata.
Umbria a Vinitaly – Sono 50 i produttori umbri presenti in fiera (46 aziende e 4 consorzi), dei 68 organizzati nell'Associazione ''Umbria Top''. Un’Umbria però in sordina, un po’ relegata nell’ultimo stand, insieme a Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna e Veneto. Non un singolo padiglione per lei e la sua storica tradizione enogastronomica, ma solo un corridoio, un’area, così come volle allestirla ben già qualche anno fa Oliviero Toscani. Si difendono meglio le vicine Marche, che conquistano uno dei settori più grandi e affollati tutto per loro, con un marketing e un testimonial di eccellenza come Dustin Hoffman, tanto che cantine umbre di grande produzione, pietre miliari della tradizione enologica della nostra regione, hanno trovato “rifugio” proprio nel padiglione marchigiano.
Da regione “verde”, l’Umbria non si è fatta mancare le produzioni “bio”, grazie allo sfruttamento naturale della fertilità del suo suolo. Chiave di volta degli incontri presso lo stand umbro è stato “winelover”, un connubio di tour degustativi e sviluppo del marchio legato al territorio guidato da sommelier specializzati. Presente nella giornata di ieri anche l’Assessore all’agricoltura della regione Fernanda Cecchini, che ha partecipato al dibattito “Vino&Comunicazione”, dove si è discusso di sinergie comunicative e di promozione del vino. “Si respira un clima positivo, direi di ottimismo – ha dichiarato Cecchini – che, tenendo conto della complessiva situazione dell'economia, ci fa ben sperare per il futuro. È questo l'atteggiamento di cui ha bisogno il vino umbro e l'agricoltura in generale. Ho scoperto con piacere – ha aggiunto l’assessore – che alcuni stand hanno unito all'immagine del vino quella di filiere importanti come suino, norcinerie e formaggi, senza tralasciare ceramiche ed oggetti d'arte, dimostrando di avere ben compreso il senso della strategia promozionale che presenta il vino come immagine ed ''anima' del territorio nell'integrazione di tutti i suoi aspetti''.
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Alessia Chiriatti
Video di Nicola Palumbo
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