Categorie: Cronaca Perugia

Eroina via treno, i corrieri e i metodi per nascondere la droga

Domenica scorsa, gli agenti dello Sco (Servizio centrale operativo) hanno stroncato un consistente movimento di droga proveniente, con ogni probabilità, da Parma e diretta a Perugia. Verso le ore 14.00, gli investigatori stavano passando “al setaccio” i numerosi passeggeri di un treno proveniente da Firenze e diretto a Perugia, e non hanno impiegato molto a riconoscere un giovane nigeriano: dopo un semplice scambio di sguardi, immediata la reazione nervosa del giovane, il quale ha iniziato a tremare ed a sudare vistosamente, facendo insospettire gli operatori.

Il ragazzo, che ha un permesso di soggiorno per “richiedenti asilo politico” in attesa di determinazioni, rilasciato dalla Questura di Parma,  all’alba dello scorso 23 giugno, era già stato trovato a Perugia, nel letto di una nigeriana residente in Via Calatafimi, arrestata per aver gettato dalla finestra stupefacente.

La Polizia già sospettava che lui fosse un vero e proprio “corriere” di droga, ma giunti alla fermata di Passignano sul Trasimeno, il nigeriano è sceso con gli agenti, che lo hanno condotto in Questura per ulteriori accertamenti. Accuratamente perquisito con esito negativo, lui stesso ha dichiarato di trasportare, nel cavo rettale, degli ovuli contenenti “eroina” per lo spaccio perugino. Lo stupefacente, secondo la volontà dello stesso ovulatore, è stato immediatamente espulso: erano circa 55 grammi di eroina. Ulteriori accertamenti radiografici, soprattutto per maggiore tutela dell’arrestato, e gli agenti hanno trovato quello che si aspettavano, ovvero altri 3(tre) ovuli, questa volta all’interno dello stomaco e pertanto ingeriti. Un totale di 85 grammi.

Secondo la ricostruzione investigativa fatta dalla Mobile, il ragazzo aveva pensato bene di occultare la droga in due diverse “modalità”, cercando di guadagnare credibilità dichiarando i primi 5 ovuli nel cavo rettale e guardandosi bene dal raccontare di averne ingerito altri, che poi, una volta espulsi successivamente alla sua liberazione, avrebbe comunque ceduto, assicurandosi una sorta di “paracadute” di sicurezza o comunque un “piano B”.