(Adnkronos) - "Ho avuto una bella vita. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo ma la vita riguarda anche la morte". Così l'ex allenatore della Lazio Sven-Goran Eriksson in un documentario su Amazon Prime intitolato 'Sven', nel quale il tecnico svedese ha lasciato un messaggio d'addio per quando verrà a mancare: "Dovete imparare ad accettarla, per quello che è. Speriamo che alla fine la gente dica: 'Sì, era un brav'uomo'. Ma non tutti lo diranno, spero che mi ricorderanno come un uomo positivo".
Lo scorso gennaio l'annuncio della malattia, un cancro incurabile al pancreas, e che gli rimaneva circa un anno di vita. In questi mesi ha fatto il giro di alcuni degli stadi più importanti della sua carriera: dall'Olimpico di Roma ad Anfield Road, fino a quelli di Benfica e Sampdoria, per prendersi l'affetto di tutti i suoi tifosi. "Non siate dispiaciuti. Sorridete. Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, della vostra vita e vivetela fino in fondo. Addio”, conclude Eriksson.
(Adnkronos) – “Ho avuto una bella vita. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo ma la vita riguarda anche la morte”. Così l’ex allenatore della Lazio Sven-Goran Eriksson in un documentario su Amazon Prime intitolato ‘Sven’, nel quale il tecnico svedese ha lasciato un messaggio d’addio per quando verrà a mancare: “Dovete imparare ad accettarla, per quello che è. Speriamo che alla fine la gente dica: ‘Sì, era un brav’uomo’. Ma non tutti lo diranno, spero che mi ricorderanno come un uomo positivo”.
Lo scorso gennaio l’annuncio della malattia, un cancro incurabile al pancreas, e che gli rimaneva circa un anno di vita. In questi mesi ha fatto il giro di alcuni degli stadi più importanti della sua carriera: dall’Olimpico di Roma ad Anfield Road, fino a quelli di Benfica e Sampdoria, per prendersi l’affetto di tutti i suoi tifosi. “Non siate dispiaciuti. Sorridete. Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, della vostra vita e vivetela fino in fondo. Addio”, conclude Eriksson.