Cultura & Spettacolo

Eretici ed Eresie in Umbria in un convegno dell’Istess

Eretici ed eresie nell’Umbria medievale: è questo il tema del convegno promosso dall’Istess e dalla Pro Loco di Miranda per sabato 10 dicembre nell’auditorium della Rocca del Castello di Miranda.

Organizzato con il sostegno della Fondazione Carit e il patrocinio del Comune di Terni e del Ministero per i beni e le attività culturali, il convegno – moderato dal direttore dell’Istess Stefania Parisi – si aprirà alle 16 per concludersi alle 19 con una conviviale e vedrà la partecipazione dell’assessore alla cultura del Comune di Terni Tiziana De Angelis e delpresidente della Proloco di Miranda Moreno Sorgenti e come relatori Letizia Pellegrini, docente di storia Medievale  all’Università degli Studi La Sapienza di Roma e l’architetto Miro Virili.
Miranda è un piccolo centro medievale sito su ambiente montagnoso nelle vicinanze della città di Terni, della cui Municipalità è parte integrante.
Miranda è un grande castello, la cui origine si colloca nell’alto medioevo con la costruzione della prima torre di avvistamento da cui, poi, si è sviluppata la rocca e il borgo. Nella scorsa estate è stato inaugurato il restauro, davvero pregevole, della Torre di Miranda, ovvero i resti dell’antico mastio pentagonale della rocca, immobile di impianto altomedievale poi ristrutturato e ampliato nel XV-XVI secolo, ubicato all’interno del centro storico di cui costituiva l’emergenza architettonica. Lo scopo del restauro è stato quello di ricavare all’interno della Torre almeno due livelli con sala (livello inferiore) e biblioteca (livello superiore). I locali ristrutturati saranno adibiti, come da progetto, a uso centro documentazione, sala riunioni e biblioteca.
L’idea principale, annunciata dalla Pro Loco Miranda nella inaugurazione del 3 ottobre 2015 è quella di fare dell’immobile la sede di un centro di documentazione sui movimenti ereticali che hanno contraddistinto l’Umbria meridionale e, sembra, la stessa Miranda tra il XIII e il XIV secolo. E’ desiderio dei promotori che il recupero della Torre non sia solo un intervento sulla materia, ma anche sui beni immateriali legati alla memoria storica, alle tradizioni, al vissuto esistenziale.