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Erboristeria chiusa in Via Alessi, il caso in Comune

La responsabilità per la chiusura della storica erboristeria di Via Alessi sarebbe da imputare anche all’Amministrazione Comunale di Perugia. Tuona così il PD di Palazzo dei Priori: la notizia che l’esercizio commerciale ha deciso di abbassare la saracinesca, dopo 40 anni di attività, è di questi giorni. A presentare un ordine del giorno a riguardo, schierandosi con la proprietaria della gestione del locale, Archilei, sono le tre consigliere Sarah Bistocchi, Emanuela Mori e Alessandra Vezzosi.

Secondo le dichiarazioni fatte ai giornali della Sig.ra Archilei, “il 4 di giugno hanno iniziato a cedere i 70ennali tubi della conduttura idrica comunale inondando d’acqua il mio negozio e anche altri in via Alessi, via già fortunata di suo. Pochi giorni dopo di nuovo e fin qui tutto bene, i tecnici dell’Umbra Acque intervengono tempestivamente alle chiamate e rattoppando i tubi la storia sembrerebbe conclusa. Io inizio invece la mia battaglia legale“.
In base a quanto si legge nella nota del PD, mentre il proprietario dell’immobile non provvede ad abbassare il prezzo d’affitto e mentre si fanno i sopralluoghi per la “bonifica” dei 145 mq danneggiati su 215 totali, avviene una “terza rottura di tubi, quindi sospensione dei lavori in attesa di risolvere l’infiltrazione. Era il 13 di luglio quando chiamai i tecnici per rattoppare di nuovo la conduttura idrica comunale”.
La riparazione, nonostante “raccomandate, domande consegnate e protocollate chiedendo interventi urgenti“, non viene mai effettuata e “nel frattempo è arrivata la Usl che mi ha dato il divieto di utilizzo della zona incriminata e anche loro hanno fatto richiesta di intervento Urgente all’Ufficio Tecnico del Comune”.
Nonostante le segnalazioni, sempre secondo le affermazioni della proprietaria, non c’è stato nessun intervento da parte del Comune di Perugia, mancato intervento che comporterebbe una responsabilità dell’ente in relazione a tale vicenda. “Oltre i danni, le perdite economiche che non mi è dato sapere quando forse mi verranno rese, non mi è dato sapere neanche se avrò più la possibilità di utilizzare questi spazi, oltre tutto questo, la parte che rimane “sana” inizia a puzzare di muffa e a diventare anch’essa troppo umida per garantire la solita e irrinunciabile qualità dei prodotti che ho sempre scelto con grande cura e amore. Quindi cosa devo fare?”. Da qui la decisione di chiudere l’attività. “Io ce l’ho messa sempre tutta nonostante tutto ma l’ignoranza, l’ignavia, l’indolenza, l’ipocrisia e la corruttibilità di spirito sono cose più grandi di me che mi stanno schiacciando e quindi…un grazie speciale e sarcastico lo dedico solo al Comune di Perugia – conclude la Sig.ra Archilei – grazie per aver fatto chiudere uno dei pochi sopravvissuti negozi storici non in crisi nel centro storico della città“.
A quanto risulta, quindi, la chiusura dell’attività commerciale non deriverebbe da problemi economici o situazioni fallimentari della stessa, ma da impossibilità a proseguire la medesima a causa di problemi infrastrutturali e alle tubature, problemi segnalati agli uffici tecnici competenti del Comune di Perugia, che però, secondo quanto dichiarato dalla proprietaria, non sono mai intervenuti.