Lettera aperta del Comitato ‘Un’altra idea per l’Appennino’ indirizzata al sindaco Virginio Caparvi sul tema dell’eolico e dei progetti che stanno interessando la zona. Lo fa in relazione alle diverse prese posizione del sindaco di Foligno e dell’amministrazione di Trevi sul tema.
“Vogliamo conoscere la posizione di Caparvi”
“Quello che vorremmo conoscere, al pari dei cittadini di Foligno e di Trevi, è la posizione del Sindaco di
Nocera in merito alla realizzazione di mega Impianti Industriali Eolici sulle nostre montagne e colline e
per questo chiediamo anche a nome di moltissimi cittadini e fuori da ogni giro di parole se lei è
favorevole o contrario. Il nostro Comitato e i tanti cittadini che vi hanno aderito pensano che, giunti a questo punto, la risposta non può essere né tecnica né normativa ma politica. Il problema non è essere contro o a favore delle energie rinnovabili; confidiamo che questo sia stato acquisito e superato. Quindi sgombriamo il campo perché siamo tutti per le energie rinnovabili. Il problema è con quali modi e su quali siti produrre”.
La lettera aperta
“Su questo è bene chiedere se lei condivide o non condivide la scelta della realizzazione di impianti industriali sulle nostre montagne, cioè se pensa che il futuro di questo territorio sia meglio garantito con la costruzione di torri alte 180-200 metri, la cui realizzazione e gestione trasformerà in maniera radicale l’ecosistema montano e collinare o piuttosto salvaguardare quel valore, non solo turistico, ma identitario, che è rappresentato dal nostro paesaggio che è il prodotto non solo della natura ma anche della nostra storia e cultura. Nei prossimi mesi, vista la pubblicazione del Decreto del MASE che stabilisce le linee guida per l’individuazione delle aree idonee e non idonee, ci saranno passaggi cruciali e importanti. Per questo pensiamo che sia dovere dell’istituzione locale, che sarà chiamata al confronto, chiarire la propria posizione senza se e senza ma e dare cognizione alla popolazione di Nocera se la scelta sarà quella di salvaguardare e difendere l’intera dorsale appenninica che attraversa il nostro Comune oppure svendere pezzetti di montagna e territorio al miglior offerente. Abbiamo scelto la formula della lettera aperta perché riteniamo che quello che chiediamo e quello che ci verrà risposto, deve essere patrimonio di conoscenza di tutta la comunità”.