Confronto tra il sindaco Tardani e i volontari delle associazioni animaliste che finora hanno gestito i cani
Entro l’8 dicembre la cinquantina di cani presenti nella struttura comunale di Bardano dovranno essere trasferiti al canile rifugio Montetonico di Castelgiorgio. Il Comune di Orvieto è però aperto al confronto sulla possibilità di creare un canile sanitario comunale, magari comprensoriale.
E’ quanto emerso nel confronto in Comune tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti delle associazioni “Gli amici di Charlie”, “Tribù delle code etrusche” e Lav – Sezione di Orvieto, i cui volontari finora si sono occupati della cura dei cani.
“Apriremo un confronto con la Usl Umbria 2 per valutare la possibilità di prevedere un canile sanitario nella struttura comunale di Bardano” ha commentato poi il sindaco Roberta Tardani al termine dell’incontro. Anche se, qualora vengono rispettate tutte le disposizioni di legge, non è la Asl che può vietare a un Comune l’apertura di un canile sanitario. Insomma, se si trovano risorse e c’è la volontà politica, il canile può essere fatto.
Il sequestro del canile
Il sindaco ricorda che al momento dell’insediamento di questa amministrazione il canile comunale era sotto sequestro. Ed era presente uno studio di fattibilità per la ristrutturazione e l’ampliamento della struttura di Bardano da finanziare con un mutuo da 500mila euro.
“Alla luce di un investimento così importante – prosegue il sindaco – ci siamo confrontati con i rappresentanti delle associazioni animaliste e tutti, anche il consigliere comunale delegato al benessere degli animali Alessio Tempesta, ci hanno fortemente sconsigliato di intervenire in un luogo considerato inidoneo e inadeguato per ospitare degli animali, in una zona compresa tra il mattatoio e la ferrovia. Abbiamo sondato altre soluzioni sul territorio comunale ma non sono state trovate aree idonee e compatibili con la presenza di un parco canile la cui nuova realizzazione avrebbe comportato una spesa superiore al milione di euro”.
Il rifugio di Castelgiorgio
Da qui il bando per l’affidamento del servizio di custodia dei cani, vinto dal canile rifugio Montetonico di Castelgiorgio, dove appunto entro l’8 dicembre, dopo le analisi sugli animali, i cani attualmente ospitati a Bardano saranno trasferiti.
A Bardano resterà un ambulatorio di primo soccorso e il servizio di sterilizzazione dei gatti che è ripreso da oltre un anno grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale.
Le analisi di corate di suini e cinghiali
Su richiesta della Usl Umbria 2, nell’ambito delle misure di controllo e prevenzione della peste suina africana, il Comune di Orvieto ha dato disponibilità all’azienda sanitaria di riservare temporaneamente un locale della struttura per le analisi delle corate dei cinghiali e dei suini privati, che sarà utilizzabile una volta terminato il trasferimento dei cani a Castelgiorgio. Scelta, quella della Asl, sulla quale sono stati però sollevati dubbi dal punto di vista sanitario.
“Si tratta di una situazione temporanea – avverte il sindaco – per far fronte a una emergenza e garantire un servizio su scala territoriale ma stiamo già vagliando soluzioni alternative che ci consentirebbero di aprire futuri ragionamenti sulla struttura di Bardano”.
Confronto per un futuro canile
Sulla base delle istanze delle associazioni animaliste, Tardani si dice pronta ad aprire un confronto con la Asl 2 per attivare un canile sanitario e di prevedere un presidio di primo intervento oltre che di primo soccorso.
“Questa amministrazione comunale – conclude il sindaco – ha sempre avuto a cuore il benessere degli animali e ogni scelta è stata orientata in questo senso guardando agli interessi generali e non a quelli particolari. Prima della pandemia, che ha rivoluzionato anche l’agenda delle priorità, avevamo impostato un lavoro ampio e concreto per raggiungere tale obiettivo che ora può riprendere a partire dall’interessante progetto rivolto all’educazione e alla formazione che abbiamo presentato lo scorso weekend in occasione della festa della biblioteca”.
Canile, lettera aperta
dei volontari animalisti
(foto generica di archivio)