Si è svolto a Narni il giorno, mercoledì 30 aprile 2014 alle ore 19, presso l’Auditorium San Domenico, l’evento “Narni, un territorio e il suo vino” che è stato l’occasione per la presentazione e la prima conferenza stampa dell’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni. La manifestazione si è tenuta all’interno della mostra “Tracce” organizzata da MinervaArte per la Corsa all’Anello di Narni.
All’organizzazione dell’evento hanno contribuito tutte le aziende attualmente Socie dell’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni, vale a dire Leonardo Bussoletti – Fattoria Giro di Vento – Marchesi Fezia – Tenuta Frattucciano – Agraria Ponteggia – Cantina Sandonna – Ruffo Della Scaletta. I Soci hanno anche offerto una degustazione guidata dei loro vini ciliegiolo di Narni.
La presentazione è stata introdotta e coordinata dal giornalista ternano Dante Ciliani e l’avvio dei lavori ha visto i saluti delle autorità, nelle persone del Sindaco di Narni Francesco De Rebotti, dell’Assessore narnese all’agricoltura ed attività produttive Marco De Arcangelis, del Presidente della Camera di Commercio di Terni Enrico Cipiccia e del Segretario Generale Ente Corsa all’Anello Carlo Capotosti.
In particolare, De Arcangelis ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, per la sua valenza economica (fatto non trascurabile nell’attuale congiuntura di grave crisi occupazionale) e per il fatto di costituire un notevole passo in avanti per la promozione del territorio – e non soltanto per l’area narnese, bensì per tutta la zona di produzione del Ciliegiolo di Narni che oggi vede protagonisti imprenditori che operano nei territori di Sangemini e Giove ed altri che potranno aggiungersi, come quelli localizzati ad Amelia, Otricoli ecc. – anche ai fini turistici e in quanto offre un concreto strumento di marketing territoriale.
A seguire il Presidente Leonardo Bussoletti ha spiegato le motivazioni del progetto e presentato l’Associazione ed i suoi Soci, illustrando la missione e gli obiettivi principali della neonata Associazione, partendo dai contenuti statutari (“L’Associazione ha per scopo principale la promozione e lo sviluppo, a livello nazionale ed internazionale, delle produzioni territoriali vitivinicole autoctone, in particolare del tipo denominato “Ciliegiolo di Narni” e delle aziende produttrici dello stesso, attraverso la condivisione, l’attuazione, il coordinamento e la messa in rete di iniziative, attività e azioni specifiche e programmate di valorizzazione, promozione e commercializzazione, anche allo scopo di contribuire allo sviluppo sociale, economico, culturale, turistico ed ambientale del territorio a cui tale produzione è strettamente legata”) ed affermando tra l’altro che «questo è un percorso impegnativo e difficile, che dà l’elevata qualità come presupposto e che punta alla valorizzazione congiunta del vino e del suo territorio d’elezione». Inoltre Bussoletti ha spiegato che l’Associazione si è data obiettivi chiari e concreti da raggiungere in tempi prefissati, i primi dei quali sono la messa in commercio di vini realizzati secondo precise regole qualitative, più stringenti di quanto previsto dal disciplinare IGT, e l’organizzazione di un evento di portata nazionale sui vini fatti da uve ciliegiolo, previsto per la metà del 2015.
Vi è stato poi l’intervento del Vicepresidente Maurizio Mazzocchi che ha messo a fuoco alcuni aspetti tecnici intorno ai temi legati agli aspetti agronomici e della qualità della produzione. «Il vitigno ciliegiolo da un’uva gentile. La lavorazione delle viti, come quella di cantina deve essere attenta e rispettosa. Quest’uva ha bisogno di essere trattata con delicatezza per mantenere l’integrità del frutto che poi permette di salvaguardarne tutto il ricco patrimonio: antociani, polifenoli, acidità, mineralità ecc., tutte caratteristiche abbastanza diffuse nei nostri ciliegioli», ha detto Mazzocchi. Qualità, ha chiosato Mazzocchi, «che siamo sicuri anche il consumatore ed il turista che visita le nostre zone possa ritrovare ed apprezzare insieme alle peculiarità del ciliegiolo ed alle particolarità che ciascun produttore gli conferisce con il suo stile».
Tali argomenti sono stati particolarmente approfonditi grazie all’intervento di Federico Curtaz, enologo ed agronomo di fama internazionale, il quale ha ricordato che è questo il tipo di situazioni che predilige, cioè: «un insieme di persone competenti ed appassionate che s’impegnano al massimo per produrre un vino originale e lo fanno interpretando il territorio dove vivono e producono, cercando di ottenere dai vitigni e dai terreni il meglio nel rispetto delle loro caratteristiche». Questo peraltro, ha proseguito Curtaz, non vuol dire essere rigidi e tradizionalisti, anzi tutt’altro. Per questa ragione Curtaz ha concluso invocando di «dare libertà al lavoro di queste coraggiose aziende per andare avanti senza integralismi, magari anche con qualche esagerazione che poi serva per capire, dopo ripetuti tentativi e attente valutazioni, dove si è aperta la finestra giusta ed è entrata la luce».
L’ultimo degli interventi programmati, quello di Antonio Boco giornalista del Gambero Rosso e redattore guida Vini d’Italia per l’Umbria, ha trattato dell’interesse esistente per i vitigni autoctoni Umbri, evidenziando che nell’arena estremamente competitiva e sovraffollata rappresentata dal mercato enologico attuale il ciliegiolo di Narni «ci sta alla grande. E ci sta bene – anche se va detto che oggi cominciare una nuova avventura come quella oggi qui presentata fa tremare i polsi -, poiché ha molti elementi di originalità e differenza. Ossia possiede quelle che oggi sono le vere armi importanti per conquistare i mercati. Un vino, quindi, che sa esprimere bene il carattere dei suoli dove si produce, ed è quindi un vitigno straordinariamente ancorato alle sue terre. Questo può permettere di divenire molto forti anche nei mercati locali, in sinergia con le bellezze delle città storiche, ricche di patrimonio artistico, com’è quella che ci ospita. Questo pertanto può essere un vino che si fa notare per la sua freschezza, croccantezza ed eleganza, che non vuol dire assolutamente banalità e semplicità. Il ciliegiolo di Narni, dunque, ha una sua promettente strada per progredire ed affermarsi con le sue caratteristiche all’interno dello scenario enologico regionale umbro».
Confortati dal buon esito di questa prima uscita pubblica, i Soci dell’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni hanno preso impegno di proseguire sulla strada intrapresa, con l’aiuto degli Enti e di tutti coloro che vorranno supportare questo nuovo sodalizio aziendale, con la chiara volontà di mettere a punto entro breve tempo pochi e selezionati progetti di valorizzazione e promozione congiunta dei loro prodotti in simbiosi con i territori ove si realizzano.