Nuovo record per il velista estremo Alessio Campriani, che a bordo dello “Zebelon”, è stato uno dei pochi a portare a termine la 21^ edizione della Mini Transat, traversata oceanica in solitaria, da la Rochelle (in Francia) ai Caraibi, dove si trova attualmente dopo un breve periodo di osservazioni in ospedale per i postumi di un incidente durante la navigazione.
“Ora sto bene – fa sapere Alessio – e sono molto felice di essere riuscito in un’impresa, che anche quest’anno ha costretto tanti skipper affermati e preparati a gettare la spugna davanti alla durezza della prova. Avercela fatta è davvero bellissimo per me, una sfida molto provante ma di grande soddisfazione”.
“Ad una prima settimana senza mai toccare terra ne sono seguite altre tre, al largo, da solo, con pochissimo tempo per dormire e tante cose da tenere continuamente sotto controllo, l’imprevisto ad ogni cambio di vento” ricorda Campriani, che proprio nel secondo lungo tragitto, a causa di un sobbalzo dell’imbarcazione, si è procurato una brutta ferita alla caviglia, con cui ha dovuto convivere fino all’arrivo ai Caraibi.
Sto bene ma quello che nella vita quotidianità sarebbe una banalità, nella condizione estrema dell’oceano aperto diventa un handicap. Non ho mollato ma ogni cosa è diventata più pesante da gestire. Essere tra i pochi giunti all’arrivo quindi per me acquista un valore anche maggiore
Nonostante l’adrenalina della vittoria sia ancora molto alta, Alessio Campriani ora ha solo un desiderio: tornare a casa. “Manco da settembre ormai. Non vedo l’ora di essere di nuovo in Italia. Ed allora avrò tutto il tempo per godermi questa impresa, a cui ancora stento a credere!”
Foto di Baptiste Blanchard