Ennesimo caso di violenza e aggressione contro pubblico ufficiale a Città di Castello. Un déjà vu che arriva dopo il gravissimo episodio del giugno scorso ai danni di due poliziotti. Stavolta ad essere arrestato dai carabinieri è stato un cittadino di origini marocchine di 28 anni, residente a Umbertide.
Nei giorni scorsi i militari sono arrivati nel centro storico tifernate proprio su richiesta dell’uomo, che riferiva di essere stato appena aggredito con una bottiglia. Appena giunti sul posto, però, il 28enne, in forte stato di agitazione, ha iniziato a inveire contro i carabinieri, lamentandosi del ritardo dell’intervento, che avrebbe permesso al suo presunto aggressore di allontanarsi.
Oltre a cercare di calmarlo, i militari hanno chiesto le sue generalità e cosa fosse accaduto, ma l’uomo, improvvisamente e senza alcun motivo, si è scagliato contro il capo pattuglia, spintonandolo più volte e pronunciando parole impertinenti nei suoi confronti. L’esagitato, con gesti repentini e violenti, si è anche opposto a salire a bordo dell’auto di servizio, spintonando i militari e facendo sbattere a terra il gomito sinistro del capo pattuglia.
Ormai fuori controllo l’uomo, anche dentro l’auto dei carabinieri, il 28enne ha iniziato a colpire a testate la paratia divisoria interna della vettura, sempre insultando gli operanti, continuando a proferire frasi minatorie anche in caserma. Il capo pattuglia dell’Arma, al termine dell’operazione, è ricorso alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale tifernate per le conseguenze della sua caduta a terra.
Il cittadino originario del Marocco è stato sottoposto ai dovuti controlli medici in relazione all’asserita aggressione e, successivamente, è stato arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al termine delle formalità di rito, è stato infine portato nella sua abitazione in regime di arresti domiciliari. Nei giorni a seguire, il 28enne è stato condotto davanti al Giudice del Tribunale di Perugia, che ha convalidato l’arresto e ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione per tre giorni a settimana alla Stazione Carabinieri competente.