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Emergenza siccità, agricoltori umbri dichiarano codice rosso: sembra fine luglio

Con la sola eccezione di qualche goccia d'acqua passeggera dei giorni scorsi, in Umbria non piove dai giorni dell'emergenza neve. Una situazione che, sommata alle scarse precipitazioni dell'autunno passato, ha fatto scattare l'emergenza siccità nel mondo dell'agricoltura umbro.

Il tema siccità è diventato protagonista di quasi tutte le tavole rotonde che hanno animato il mondo dell'agricoltura, riunitosi questo fine settimana nel centro fieristico di Bastia Umbra, dove è in corso la fiera nazionale Agriumbria.

“I terreni sono a un livello da fine luglio per quanto riguarda il grado di umidità”, ha detto ieri il presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti. “La diga di Montedoglio è a secco. Non servono chissà quali ricerche per capirlo, basta guardarla passando per la E45”, ha detto.

Dello stesso tenore l'sos mandato oggi dalla Cia Umbria, che ha parlato di “codice rosso” per il tabacco, l'ortofrutta, il mais e il grano. “Temperature superiori alla media stagionale e assenza di piogge stanno mettendo a dura prova l’ agricoltura umbra, creando una situazione di grande difficoltà”, ha scritto in una nota l'associazione, che ha sottolineato “lo stato di particolare problematicità in cui versano le aziende tabacchicole che, a causa della carenza idrica, sono costrette a rinviare la programmazione delle superfici da investire a tabacco con prevedibili, consistenti danni alla produzione ed a tutto l’ indotto”. Quella del tabacco, la cui fase di trapianto sui campi è alle porte, è una coltura particolarmente bisognosa di acqua.

Interventi immediati – Nei rispettivi interventi Cia e Coldiretti hanno sollecitato l'intervento urgente delle istituzioni, in particolare la regione e la provincia di Perugia, che saranno protagonisti di alcuni incontri sul tema siccità calendarizzati nei prossimi giorni. La richiesta degli agricoltori è in sostanza quella di garantire al comparto maggiore accesso alle risorse idriche disponibili.

Secondo il presidente della Cia dell’Umbria Domenico Brugnoni “il momento che attraversa la nostra agricoltura è veramente da ‘codice rosso’. Ogni sforzo quindi deve essere profuso per assicurare un sufficiente quantitativo di acqua alle aziende agricole anche attraverso la realizzazione di interventi urgenti sulla diga di Montedoglio per tentare di ripristinarne la funzionalità”.

Ancora più netto l'intervento di Agabiti: “Ricordiamo che, a norma di legge, per le risorse idriche dopo l'uso umano c'è l'agricoltura. Non ci sono le industrie, non ci sono i pescatori, non ci sono gli ambientalisti. Chiediamo quindi deroghe alle deroghe già concesse dalla regione”, ha detto ieri, rivolgendosi direttamente all'assessore regionale Fernanda Cecchini, presente in sala.

Francesco de Augustinis