Si fa sempre più concreta una sorta di convergenza sul tema ” rifiuti” per la creazione appunto di un polo unico di lavorazione e smaltimento. Dopo la dichiarazione del Consigliere regionale del Prc-Se, Stefano Vinti ( articolo correlato in fondo), ecco arrivare con i dovuti distinguo, una presa di posizione dell'UDC, con i consiglieri Melasecche e Sebastiani. Su questo si innesta anche il recente passo della Gesenu( articolo correlato in fondo) che con la recente acquisizione della AMA International, assume ora una dimensione di azienda capace di lavorare grandi quantità di materiali. Staremo a vedere i prossimi passi.
“Necessario e indifferibile realizzare, su Perugia, un polo di valorizzazione del rifiuto che, con l'introduzione delle più moderne tecnologie, coniughi il minimo impatto ambientale con la massima efficienza energetica, consentendo la riduzione della stessa tariffa ambientale e la fornitura di energia alle utenze domestiche e non domestiche della città, sulla scorta dei migliori modelli nazionali ed europei. A chiederlo sono in consiglieri regionale Udc Enrico Sebastiani e Enrico Melasecche, sottolineando come, “l'emergenza rifiuti non è questione che investa solo la Campania, ma, a fronte delle mancate scelte, costotuisce un rischio assai realistico anche per la nostra regione che rischia di essere travolta dal pattume: una situazione delicatissima dinanzi alla quale la Giunta Regionale si sta muovendo con grande ritardo”.Dopo aver ricordato che a Terni, “con la Giunta Ciaurro, oltre un decennio or sono, si ebbe il coraggio di operare una ristrutturazione totale dell'unico termovalorizzatore presente in Umbria, lasciato poi deperire in anni di assoluto sfruttamento e mancata manutenzione, i due consiglieri affermano: “l'Udc è in prima linea nel perseguire l'interesse effettivo dello sviluppo della regione, e ribadisce responsabilmente la sua disponibilità ad individuare, in un quadro di massima trasparenza, una soluzione definitiva per tutti gli umbri, evitando in tal modo una deriva napoletana nel cuore verde d'Italia”.Come è noto, proseguono Sebastiani e Melasecche, “il vecchio Piano rifiuti è rimasto un libro dei sogni e le conseguenze di tale fallita attuazione si evidenziano nelle perduranti crisi della filiera, nel mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, nel disfacimento dell'impiantistica, nelle gravi criticità che si registrano a Terni e a Orvieto, penalizzate, peraltro, anche da scelte fortemente inadeguate assunte dalle amministrazioni locali”.La presidente Lorenzetti – concludono – “non può, al contempo, continuare ad essere responsabile di una maggioranza che non consente all'Umbria di restare al passo con il resto del centro nord. Per il bene dell'Umbria la Lorenzetti deve liberarsi dal giogo che la sinistra radicale impone a famiglie e imprese umbre”.
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