Categorie: Città di Castello Dolce vita

Emergenza “Movida” nel weekend tifernate/ Centro storico deserto/ Guarda l’impietoso confronto con la “vicina” Sansepolcro/ Vd

La domanda è talmente ricorrente ed attuale tra i tifernati che ormai ha quasi il sapore di un luogo comune: “Ma perché Città di Castello è sempre deserta nel fine settimana?”. Anche TuttOggi se lo è chiesto e ha documentato, a serata inoltrata, un “tipico” venerdì e sabato tifernate al centro.

Qui Città di Castello – Il risultato, come ci aspettavamo, era prevedibile: in entrambi i giorni, infatti, abbiamo riscontrato una certa “desolazione” sia in piazza Matteotti che in corso Vittorio Emanuele, i luoghi del centro maggiormente frequentati nelle ore diurne. E questa situazione, sentendo anche le lamentele di giovani e meno giovani, dura ormai da un tempo indefinito. Neanche i tifernati sanno darsi spiegazioni precise di questo strano “fenomeno” e, talvolta, puntano il dito contro le scarse iniziative serali o locali pubblici “non all’altezza”. Si parla pur sempre della quarta città dell’Umbria.
Qui Sansepolcro – Per quanto riguarda il sabato suddetto, siamo stati anche a Sansepolcro, comune toscano di appena 16’500 abitanti a soli 15 km da Città di Castello, una delle mete più ambite dai tifernati (e non) per trascorrere il proprio weekend. La situazione, in questo caso, cambia radicalmente: se a Città di Castello appariva qualche persona ogni 100 metri, nella cittadina toscana (nello stesso sabato!) la densità aumenta in maniera vertiginosa e le quantità di persone che passeggiano in centro è spropositata. Da non sottovalutare i folti gruppi di gente gravitanti intorno ai locali del corso. Ma perché una realtà toscana così piccola funge ormai da contenitore per tantissimi giovani della Valtiberina umbra che puntualmente “emigrano” per i loro weekend? E perché un tifernate decide di passare i suoi sabati a Sansepolcro ma ad un biturgense non passa mai per la testa di fare il contrario? Per rispondere a queste domande abbiamo fermato quattro giovani “habitué della movida toscana”, due tifernati e due biturgensi, e glielo abbiamo chiesto.
La parola ai giovani “viveur”- Nicola, 22 anni, studente di Geologia di Città di Castello: “I motivi non riguardano solo i negozi, perché a Sansepolcro nessuno li guarda. Secondo me é stata, ed è, più una moda che ormai é diventata consuetudine. Poi sicuramente la mancanza di bar 'giovanili' nel centro di Città di Castello contribuisce”.
Alessandro, 22 anni, geometra di Città di Castello: “Il vero problema è che ‘apparire’ a Castello per i tifernati è diventato troppo facile, quasi da ‘sfigati’! Stiamo diventando una società in cui ‘apparire’ significa anche imporsi su altri territori (in questo caso Sansepolcro) mettendo in mostra tanti bei vestiti, e pochi, se non inesistenti, cervelli pensanti
”.
Virginia, 21 anni, studentessa di Lingue di Sansepolcro: “Forse c'è molta gente quando ci sono veglioni come in questi giorni. A Castello non succede perché, per esempio, il Formula (discoteca tifernate, ndr) non è in centro come lo Scorpione (discoteca biturgense vicinissima al corso, ndr). Ora siamo in inverno ma se parliamo anche del periodo estivo direi che molte persone, come me, lo fanno per abitudine. Sinceramente non mi è mai venuto in mente di dire ‘stasera andiamo per il corso a Castello’. Ma non perché ci siano meno iniziative, anche a Sansepolcro non c'è quasi niente di innovativo. E’ solo un’abitudine…”.
Marta, 23 anni, studentessa di Giurisprudenza di Sansepolcro: “Il motivo principale e' l'alta qualità dei locali che attirano persone di ogni età; i bar e i ristoranti sono in una posizione strategica e tutti vicini tra loro, questo permette di fare ‘combriccola’ tutti insieme. E soprattutto c’è la discoteca ‘Lo Scorpione’ poco distante dal corso. Inoltre la solarità e la simpatia dei biturgensi, la cordialità e la facilità con la quale tutti diventano amici con tutti, porta anche i tifernati a passare gran parte delle proprie serate in un posto così positivo. Da molto tempo è così, anche se i tifernati hanno sempre sentito la rivalità con i biturgensi alla fine passano le proprie serata in terra Toscana…”.