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Emergenza idrica in Umbria, task force di Umbra acque e Sii

La mancanza di piogge tra inverno e inizio primavera e il perdurare di tale fenomeno da alcuni anni a questa parte ha indebolito in maniera consistente le falde acquifere in Umbria, prefigurando un situazione ormai di reale emergenza idrica. Le precipitazioni pressoché nulle non hanno consentito una ricarica delle falde dei principali sistemi idrici gestiti che registrano, nelle ultime settimane, continui abbassamenti della portata. Da evidenziare che tali situazioni di deficit idrico si ripetono ormai con tempi di ritorno sempre più brevi. Basti pensare che l’ultima crisi è stata quella dell’estate 2017, mentre in precedenza generalmente si assisteva a frequenze dell’ordine di almeno 5 anni.

I dati, confermati anche da Arpa, che ha lanciato recentemente l’allarme, delineano un quadro di criticità sia per la provincia di Terni che per quella di Perugia, imponendo scelte strategiche ai gestori e adeguati comportamenti ai cittadini. Per questo Umbra Acque e Servizio idrico integrato hanno costituto task force tecnico-operative che hanno il compito di monitorare la situazione continuamente ed agire con programmi, progetti e interventi specifici.

A tal fine Umbra Acque e Servizio idrico integrato, in raccordo stretto con Auri e istituzioni locali e regionali, sono impegnate a monitorare costantemente il fenomeno con unità di crisi composte da tecnici delle aziende e alle quali potranno aggiungersi rappresentanti delle istituzioni, quali Regione dell’Umbria, ARPA ed AURI, che avranno il compito di tenere sotto controllo costantemente la situazione dei sistemi idrici, valutando la stima dei fabbisogni idropotabili.

Dovranno inoltre individuare interventi strutturali a breve e medio termine per fronteggiare le scarse piogge e minimizzare i conseguenti problemi, eseguire gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria volti al mantenimento della piena efficienza delle infrastrutture, assicurare un coordinamento operativo sia sull’avanzamento degli investimenti e dell’attività di ricerca delle perdite idriche sia sull’esecuzione di tutti gli interventi gestionali. Condurranno infine una campagna di comunicazione finalizzata ad un uso responsabile dell’acqua, sensibilizzando, ove necessario, i sindaci a farsi parte attiva emanando ordinanze e misure specifiche sul contenimento dei consumi idrici ed aggiornando costantemente le comunità locali sull’andamento della situazione.

Grazie ai sistemi idrici costruiti negli ultimi anni, si è potuto superare con relativa tranquillità le crisi degli anni passati ma, vista la tendenza ad una maggiore frequenza, per il futuro gioca un ruolo fondamentale la realizzazione di infrastrutture idriche sempre più “resilienti”, capaci cioè di resistere con sempre maggiore efficacia alla severità degli eventi e questo grazie all’interconnessione dei sistemi, alla pluralità delle fonti di approvvigionamento, al miglioramento della qualità dell’acqua, in particolare derivante dai pozzi, che generalmente subiscono un peggioramento qualitativo proprio in caso di sovrasfruttamento.

L’attività di Umbra Acque

“Abbiamo già avviato alcuni importanti investimenti – dichiara Renzo Patacca, responsabile della struttura investimenti e tutela della risorsa idrica -. “Tra questi – sottolinea – l’impianto per l’abbattimento dei nitrati del campo pozzi di Petrignano per un importo di 2 milioni e 600mila euro, il potabilizzatore delle acque di Montedoglio per 2 milioni con l’obiettivo di approvvigionare Tuoro e Passignano sul Trasimeno e per il quale è stata appena attivata la conferenza dei servizi per l’ottenimento delle autorizzazioni. Abbiamo inoltre avviato la progettazione della nuova stazione di pompaggio per Massa Martana con un investimento di 600mila auro e prevediamo la realizzazione dell’acquedotto per Quadro, Casemasce e Torre Luca a Todi per 1 milione”.

Sempre Patacca pone l’accento poi sugli impegni per la riduzione delle perdite e la sostituzione sistematica dei tratti di acquedotto più obsoleti. “E’ un’attività – specifica –  su cui Umbra Acque crede e si sta impegnando fortemente e per la quale è attualmente disponibile un importo di circa 6 milioni e 400mila euro con un cofinanziamento di 3 milioni e mezzo con fondi pubblici.

“In un contesto particolarmente difficile come quello che stiamo attraversando – puntualizza sempre Patacca – anche i cittadini sono chiamati a dare il proprio contributo al fine di preservare la risorsa idrica, con comportamenti virtuosi nelle abitudini quotidiane come ad esempio utilizzare l’acqua potabile solo per scopi igienico-sanitari ed alimentari evitando di innaffiare orti o giardini”.

L’attività del Servizio idrico integrato

“Nel ternano – spiega il direttore generale Paolo Rueca – il Servizio idrico integrato, così come Umbra Acque nel perugino con la quale operiamo in coordinamento, ha messo in campo una vasta serie di attività, fra quelle già avviate e quelle in procinto di farlo, per fronteggiare la crisi in estate. Con un progetto da 2 milioni e mezzo di euro, di cui 1 milione e 200mila stanziato dalla Regione – evidenzia Rueca – il Sii ha programmato a breve l’estensione del progetto di ricerca ed eliminazione delle perdite occulte. I fondi serviranno per ampliarlo nel territorio di Terni, dove già esiste, e avviarlo su Narni e Amelia. Ma non è tutto. Ulteriori risorse per 800mila euro – aggiunge – sono state previste per lavori di potenziamento della rete e ricerca perdite a Stroncone, San Gemini e Montecastrilli, così come altri 200mila euro sono stati stanziati per interventi di miglioramento delle reti e riduzione della pressione in altre zone. Su tutto il parco interventi, ovviamente – conclude – spicca il nuovo acquedotto Scheggino-Pentima che assicurerà una quantità di acqua più elevata rispetto a quella attuale e di qualità superiore”.

Nello specifico per la tutela idrica sono già stati fatti nuovi pozzi a Ficulle, Narni e Giove, con una nuova adduzione sempre a Ficulle. Altri interventi riguardano Montecchio, Fabro, Attigliano, Baschi, Ferentillo, Parrano, Montefranco, Calvi e Narni.

“La task force – riprende il direttore generale – si giova dell’apporto operativo di Asm e Aman ed ha il compito di controllare costantemente tutto il territorio provinciale e di intervenire in tempo reale in caso di eventuali criticità, nonché di predisporre attività progetti, e investimenti per la tutela della risorsa idrica e gestioni operative sui sistemi di adduzione, i pozzi e le reti”. In questo contesto sarà aumentata l’attività di osservazione della qualità dell’acqua nelle sorgenti campione di Lupa, Peschiera e Pacce e sarà avviata una campagna di sensibilizzazione su due versanti: fra i cittadini per il risparmio e l’uso corretto dell’acqua, fra i sindaci per l’emissione di ordinanze, in caso di necessità, per l’utilizzo dell’acqua in modo corretto rispetto alle eventuali emergenze contingenti.