Con il caldo estivo e l’avvicinarsi del Ferragosto la città si svuota, ma i problemi non vanno in vacanza. Soprattutto quelli delle fasce sociali più a rischio, dove in molti attendono da troppo tempo una casa popolare.
Il tema dell’emergenza abitativa, sollevato qualche tempo fa dal neo-rieletto capogruppo Pd al Consiglio Comunale di Terni, Francesco Filipponi, è infatti anche al centro delle preoccupazioni del Sunia Cgil di Terni, il sindacato unitario inquilini e assegnatari, che in una nota fa il punto di una situazione giudicata senza mezzi termini «drammatica».
«In riferimento alle recenti sortite di alcuni esponenti del nuovo Consiglio Comunale – esordisce la nota stampa diramata ieri dal Sunia – è senza dubbio positivo che qualcuno si accorga del problema casa. Il timore però è che restino, come accaduto finora, soltanto parole».
«Le famiglie ancora in attesa di un alloggio popolare – prosegue il Sunia – a Terni sono ancora tantissime, eppure il Comune sembra non accorgersene, al punto che dalla formazione della graduatoria degli aventi diritto ad oggi, nonostante sia passato un anno esatto, su 80 alloggi disponibili la commissione ne ha assegnati inspiegabilmente soltanto 6. Una situazione davvero insostenibile».
Il problema della casa a terni però non si esaurisce qui. Romolo Bartolucci, segretario generale del Sunia di Terni, sottolinea infatti come ad oggi non si conosca nemmeno «la consistenza del parco alloggi che il Comune di Terni è in grado di destinare alle situazioni di grave emergenza abitativa immediata».
«Vi sono purtroppo – spiega Bartolucci – famiglie che possono trovarsi in mezzo a una strada dall’oggi al domani, magari per l’esecuzione di uno sfratto per morosità: misura che colpisce spesso proprio chi, avendo perso il lavoro a causa della crisi economica, non è più in grado di pagare l’affitto. Come pensa il Comune di Terni di farsi carico di queste casistiche? È impensabile – prosegue – che non vi sia nemmeno un numero di alloggi sufficiente per fare fronte alle situazioni gravemente emergenziali. Le istituzioni devono prendere atto che il problema esiste e attivarsi quanto prima per risolverlo».
«Quello che mi chiedo – conclude Bartolucci – è se il Comune di Terni sia al momento in grado di affrontare situazioni di emergenza abitativa che richiedono risposte istantanee. Anche perché se non ci pensa il Comune chi lo deve fare?»