"Eppure eravamo lì per dare voce a famiglie e persone in vera difficoltà".
“Il 3 aprile scorso, purtroppo, siamo stati costretti ad abbandonare l’aula del Consiglio comunale di Terni, dove si stava svolgendo un’importante audizione di I e II commissione congiunte in merito ai gravi problemi dell’emergenza abitativa nella nostra città”.
A riferirlo, in una nota, i sindacati degli Inquilini di Terni, Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil, che parlano di “scelta obbligata dalla degenerazione del dibattito, scaduto in mera polemica politica, con tanto di insulti, battutine e toni poco consoni ad affrontare un tema serio e drammatico per molte famiglie ternane”.
“Un’occasione persa”
“Un’occasione persa”, insistono i sindacati. “Eppure eravamo lì per dare voce a famiglie e persone in vera difficoltà, per una discussione tecnica che potesse produrre soluzioni concrete. Purtroppo, nonostante alcune aperture dell’assessore Maggi, non è stato possibile concludere il confronto”.
La posizione dell’assessore Maggi
Sul tavolo, nella seduta congiunta della I e della II commissione consiliare, le tre proposte avanzate dai sindacati inerenti alle problematiche connesse alla gestione dell’edilizia residenziale pubblica.
“Condivido tutte le proposte presentate, tra l’altro già affrontate con i sindacati in un incontro precedente”, dichiara l’assessore all’Edilizia pubblica del Comune di Terni, Giovanni Maggi. “In particolare, al fine di consentire la qualificazione delle case sfitte per l’assegnazione, e per dare riscontro alle richieste di mobilità, ho già provveduto alla mappatura di tutte le abitazioni di proprietà del Comune, e un tecnico comunale, per ogni edificio sfitto, sta provvedendo a redigere una stima del costo dei lavori per la programmazione degli interventi”.
“Condivido anche la richiesta di aprire un tavolo con Comune, sindacato, Ater e Regione per affrontare la problematica. Evidenzio, tuttavia, la posizione della Regione, che, nonostante ATER incassi e gestisca l’intero importo dei canoni di locazione, anche quelli degli alloggi di proprietà comunale, in violazione della convenzione in essere con il Comune, pretende che la manutenzione straordinaria avvenga a spese di quest’ultimo”.
“Infine, dopo aver valutato positivamente il bando di luglio 2023 sull’emergenza abitativa, che comunque ha consentito a 7 famiglie di risolvere le emergenze, mi rendo disponibile a regolare diversamente l’istituto in modo da consentirne, come richiesto dai sindacati, una gestione dinamica”.