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Elezioni2015, 309 in corsa per 8 presidenti | E’ record, out Prugni

Sara Cipriani e Carlo Ceraso

La politica litigiosa anche stavolta ha vinto, e di che tinta. Anzi ha stravinto, per la solita corsa a incarichi, poltrone e visibilità. Anche nella pacifica e tranquilla Umbria, fino a 5 anni fa divisa tra appena 3 candidati alla presidenza della Regione (Paola Binetti per l’Udc, Catiuscia Marini per Pd-IdV-Prc-Psi-Riformisti e Sel, Fiammetta Modena Pdl-Lega nord), che si ritroverà a decidere, il prossimo 31 maggio, per ben 8 candidati governatori sorretti da ben 16 liste che fanno un totale – a dir poco impressionante – di 309 concorrenti per una delle 20 poltrone di consigliere regionale.

In pratica circa un candidato ogni 2.800 abitanti del Cuore verde d’Italia. Da Guinness dei primati. Il bello (e il brutto) della democrazia. Media peraltro che era destinata ad abbassarsi se si considera che l’Italia dei diritti, guidata da Giampeiro Prugni, è stata esclusa pochi minuti dopo le 12 di sabato 2 maggio per carenza di documentazione. Esclusione che il leader Ivano Serafino Saitta ha già detto di voler impugnare al Tar Umbria. Vedremo se bisognerà rifare anche di conto. Sempre che la Corte d’Appello di Perugia approverà le 16 liste in corsa per palazzo Cesaroni.

1 SCRANNO PER 8 – da settimane i nomi per palazzo Donini sono ormai noti. A scanso di ogni equivoco e malalingua procediamo in rigido ordine alfabetico: Aurelio Fabiani (Casa Rossa – Partito comunista dei lavoratori); Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle), Fulvio Carlo Maiorca (Forza Nuova), Catiuscia Marini (Pd, Psi e le 2 liste civiche “Iniziativa per l’Umbria popolare, civica e riformatrice” e “Umbria più uguale”, quest’ultima racchiude Sinistra per l’Umbria, Sel e le civiche di Filippo Stirati), Amato John De Paulis (Alternativa riformista), Simone Di Stefano (n. 2 di Casa Pound con la lista “Sovranità), Claudio Ricci (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e le 3 liste civiche “Ricci presidente”, “Per l’Umbria popolare” che vanta esponenti Ncd e parte di quelli dell’Udc, e “Cambiare in Umbria”), Michele Vecchetti (“L’Umbria per un’altra Europa” affiancata dall’area di Tsipras e dai dipietristi di Paolo Brutti).

GIORNATE BOLLENTI – i giochi sono definitivamente chiusi, come pure veleni e sgambetti che hanno alimentato queste ultime due settimane. Eventuali rese dei conti sono rimandate a dopo il 1 giugno quando sarà decretato il nome del prossimo governatore. La corsa è sostanzialmente a due (Marini per il centrosinistra, Ricci per il centrodestra) con Liberati (M5S) a fare da terzo incomodo. I sondaggi danno in testa la presidente uscente con numeri a 2 cifre, a seconda delle società di ricerche interpellate. Statistiche che porterebbero i grillini ad eleggere per la prima volta 2-3 consiglieri regionali. Gli ultimi giorni hanno avvelenato l’aria nei due principali schieramenti ma entrambi i candidati sono stati ottimi mediatori nel dipanare le questioni più scottanti. Catiuscia Marini, ad esempio, è riuscita a sbrogliare la matassa del caso ‘Spoleto’, con il Pd locale incapace di presentare una candidatura condivisa ma pronto a sparare sui vertici regionali: “sarò la candidata di Spoleto” ha detto la Marini durante un incontro-confronto con il ‘recuperato’ segretario Roberto Loretoni (le sue dimissioni sono congelate fino al 31 maggio), consiglieri comunali e segretari di circolo della città del festival. Tutti i presenti si sono dichiarati uniti sul nome della presidente uscente ma ugualmente intenzionati a non portare nessun candidato consigliere, promessa che non convince praticamente nessuno con il comprensorio spoletino divenuto ormai una prateria da conquistare un po’ da tutti.

Non meno facile il compito di Claudio Ricci dopo che Fratelli d’Italia, a guida Franco Zaffini, è riuscita nel colpaccio di candidare, vicino ai nomi di Lignani Marchesani e Squarta, ben due consiglieri uscenti: Rocco Valentino (ripudiato da F.I.) e Gianluca Cirignoni (da 8 mesi transitato dalla Lega nord al Gruppo misto). Nomi su cui avevano posto il veto la coordinatrice azzurra Catia Polidori e il commissario della Lega Stefano Candiani, anche a costo di far saltare il banco. Il sindaco d Assisi, soprannominato di recente “pandino” (per la sua carnagione chiara e i grandi occhiali neri, nonchè per girare l’Umbria a bordo della sua Fiat Panda), è riuscito però nell’impresa di ricucire gli strappi e arrivare alle 12 di oggi abbastanza sereno. I giochi sono finiti, da oggi e per un mese esatto si comincia a fare sul serio.

Tutti i nomi dei candidati: