Elezioni Usa, Rizzo (Atlantic Council): "Harris candidata, difficile altro nome" - Tuttoggi.info

Elezioni Usa, Rizzo (Atlantic Council): “Harris candidata, difficile altro nome”

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Elezioni Usa, Rizzo (Atlantic Council): “Harris candidata, difficile altro nome”

Dom, 21/07/2024 - 23:03

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(Adnkronos) - La domanda è: cosa succede ora che Joe Biden ha lasciato la corsa? L'Adnkronos ha contattato Rachel Rizzo, senior fellow dell'Atlantic Council, uno dei più importanti think tank americani, per discutere degli scenari per il Partito Democratico. L'elemento fondamentale è l'immediato endorsement a Kamala Harris da parte del presidente uscente. 

"Sui giornali e a Washington si parla spesso di una brokered convention, cioè una riunione dei delegati del partito democratico in cui i giochi si riaprono completamente e nuovi candidati si sfidano per la nomination. Parlando con vari delegati, invece, credo che il partito punterà a una transizione 'ordinata': Kamala candidata alla presidenza, che sceglie un candidato vice tra i maschi bianchi e moderati del suo partito. Come Roy Cooper, governatore della Carolina del Nord, Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania, Andy Beshear, governatore del Kentucky. L'alternativa, un tutti contro tutti, sarebbe molto caotica e non darebbe un'immagine di unità del partito democratico". 

Nel partito, spiega Rizzo, aspettano le dichiarazioni di Biden che arriveranno più avanti nella settimana. "È stata una decisione storica per il presidente in carica. Credo sia difficile che membri del partito, dopo il suo passo indietro, si mettano a contestare la scelta di Kamala". Si fanno vari nomi 'presidenziabili', tra cui Gavin Newsom e Gretchen Whitmer. "Queste figure stanno costruendo la loro immagine politica, magari per future corse presidenziali. È un momento in cui 'sangue nuovo' entra nell'agone politico. Fare un balzo in avanti ma contro la Casa Bianca è una mossa azzardata. Devo ammettere che siamo in una situazione mai vista negli ultimi decenni, quindi sebbene la possibilità di una convention aperta sia bassa, non posso escluderla del tutto", prosegue l'esperta. Bisogna poi considerare che al momento i fondi della campagna sono a nome del ticket Biden-Harris, e dunque eventuali candidati 'disobbedienti' non potrebbero sfruttare il tesoretto dei democratici ma dovrebbero iniziare a raccogliere milioni di dollari da soli. Non è escluso, ma non è facile. In più, i delegati hanno votato per la coppia ma ora che Biden non è più candidato non sono tenuti a votare la sua vice. Sebbene non è facile cambiare cavallo in corsa. 

(Adnkronos) – La domanda è: cosa succede ora che Joe Biden ha lasciato la corsa? L’Adnkronos ha contattato Rachel Rizzo, senior fellow dell’Atlantic Council, uno dei più importanti think tank americani, per discutere degli scenari per il Partito Democratico. L’elemento fondamentale è l’immediato endorsement a Kamala Harris da parte del presidente uscente. 

“Sui giornali e a Washington si parla spesso di una brokered convention, cioè una riunione dei delegati del partito democratico in cui i giochi si riaprono completamente e nuovi candidati si sfidano per la nomination. Parlando con vari delegati, invece, credo che il partito punterà a una transizione ‘ordinata’: Kamala candidata alla presidenza, che sceglie un candidato vice tra i maschi bianchi e moderati del suo partito. Come Roy Cooper, governatore della Carolina del Nord, Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania, Andy Beshear, governatore del Kentucky. L’alternativa, un tutti contro tutti, sarebbe molto caotica e non darebbe un’immagine di unità del partito democratico”. 

Nel partito, spiega Rizzo, aspettano le dichiarazioni di Biden che arriveranno più avanti nella settimana. “È stata una decisione storica per il presidente in carica. Credo sia difficile che membri del partito, dopo il suo passo indietro, si mettano a contestare la scelta di Kamala”. Si fanno vari nomi ‘presidenziabili’, tra cui Gavin Newsom e Gretchen Whitmer. “Queste figure stanno costruendo la loro immagine politica, magari per future corse presidenziali. È un momento in cui ‘sangue nuovo’ entra nell’agone politico. Fare un balzo in avanti ma contro la Casa Bianca è una mossa azzardata. Devo ammettere che siamo in una situazione mai vista negli ultimi decenni, quindi sebbene la possibilità di una convention aperta sia bassa, non posso escluderla del tutto”, prosegue l’esperta. Bisogna poi considerare che al momento i fondi della campagna sono a nome del ticket Biden-Harris, e dunque eventuali candidati ‘disobbedienti’ non potrebbero sfruttare il tesoretto dei democratici ma dovrebbero iniziare a raccogliere milioni di dollari da soli. Non è escluso, ma non è facile. In più, i delegati hanno votato per la coppia ma ora che Biden non è più candidato non sono tenuti a votare la sua vice. Sebbene non è facile cambiare cavallo in corsa. 

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