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Elezioni Terni, Todini “Par condicio non rispettata”

Per principio, la lista civica il Cammello è contraria alla par condicio, perché ritiene sbagliato imporre la regola del silenzio nel momento che precede le elezioni, quando si dovrebbe parlare e discutere di più. E’ una legge che mette il bavaglio e non ci piace. Però le ultime iniziative della Giunta Di Girolamo e del Consiglio Comunale uscenti, come l’inaugurazione della Pet Tac, rimasta impacchettata per anni, e la convocazione della Consulta per l’Integrazione solo per attrarre i voti degli immigrati, ci fanno capire perché questa legge si sia resa necessaria: la mancanza di decenza nell’uso distorto del potere istituzionale.

Dopo anni di immobilismo e di fenomeni carsici dagli esiti devastanti per la città, improvvisamente sindaco, assessori, consiglieri uscenti, tutti si danno un gran da fare per dimostrare l’indimostrabile e cioè di non avere solo scaldato le poltrone di Palazzo Spada per cinque anni. Come nella migliore tradizione della commedia all’italiana (ricordate Totò quando urlava al megafono “vota antonio”…?), in questi mesi si assiste ad una proliferazione di inaugurazioni, incontri, iniziative, comunicazioni, riempimenti di buche, in attesa della fantasmagorica “primavera ternana” a ridosso delle elezioni.

Più che una par condicio pare una farsa a spese dei cittadini e di una lista come quella del Cammello che vorrebbe confrontarsi sui programmi e sulle cose concrete. Al riguardo è il caso di ricordare a questa Amministrazione l’art. 9 comma 1 della Legge 28/2000 che viene dalla stessa regolarmente violato: “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.