Cronaca

Elezioni Terni, Pd brancola nel buio | Sfida Lega-M5S, Forza Italia rischia di spaccare cdx

Si è aperta la sottoscrizione delle liste elettorali che il 10 giugno prossimo si ‘contenderanno’ Palazzo Spada nelle Comunali post dimissioni dell’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo. Tutti i cittadini, fino all’11 maggio potranno recarsi negli gli uffici comunali –  segreteria Affari Generali, secondo piano Palazzo Spada; Sportello del Cittadino, via Roma;  territoriali  ex sedi circoscrizione Est via Puglie, circoscrizione Nord via del Mandorlo n. 15, circoscrizione Sud  via degli Oleandri n. 39 – dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13; martedì e giovedì dalle 15:30 alle 17,30; sabato 28 aprile dalle 9 alle 13; sabato 5 maggio dalle 9 alle 13.

L’iter politico di avvicinamento all’appuntamento elettorale sembra estremamente complesso e delicato, complice anche la particolare situazione nazionale. A soffrire maggiormente sono il Pd e Forza Italia che ancora non hanno un candidato sindaco, con i dem condannati ad essere fagocitati dalle lacreazioni interne e sull’orlo dell’implosione.  Nella giornata di ieri, l’uomo che Via Mazzini aveva individuato come potenziale candidato ha invece fatto un passo indietro, confermando che qualcosa all’interno del Pd si è definitivamente rotto.

Come anticipato da TO, Massimo Piccioni non godeva del supporto di tutta la base del partito e il suo nome, gradito alla Segreteria, Gianluca Rossi e a Di Girolamo, aveva fatto storcere il naso a Fabio Paparelli che si era chiamato fuori da giochi. Per non parlare del subbuglio delle mozioni interne al Pd, estromesse dai vertici del partito che ancora cercano di imporre nomi dall’alto senza tener conto delle ‘esigenze elettorali’. L’ultimo schiaffo delle elezioni in Molise, che hanno fatto precipitare il Pd sotto il 10%, non aiutano certo i dem che proprio non riescono a trovare qualcuno che voglia esporsi in quella che sembra una ‘Caporetto annunciata’.

“In questi ultimi giorni ho solo cercato di capire i problemi della città, a cominciare dalle ‘fragilità’ presenti, a partire dagli ‘ultimi’spiega Piccioni in una notae le possibili soluzioni secondo un cronoprogramma di priorità; ma ho anche constatato la voglia, il desiderio e la disponibilità all’impegno, a partire da temi quali il lavoro, l’ambiente e la sicurezza. Tutto ciò mi ha indotto a capire che ci sono le condizioni per una ripresa sociale, economica e morale. Presupposto fondamentale è però l’unità di tutte le forze vive e rappresentative della città, a partire dalla coesione di tutte le espressioni del centrosinistra, in grado di valorizzare ciò che unisce piuttosto che le diversità”.

“Sul piano personale ho sentito il peso della responsabilità e l’interrogativo costante di verificare la concreta possibilità di un percorso di aggregazione ma – sottolinea ancora Piccioni – nonostante il convinto impegno e la generosa disponibilità ad una scelta di autentico servizio, sono giunto alla conclusione che tale obiettivo non è stato possibile conseguirlo. Ciò mi induce, soprattutto per coerenza, a ritenere di dovermi fermare qui”.

Andrea Rosati, l’altro nome sul quale il Pd avrebbe puntato, ha scelto di ‘correre’ con la lista ‘autonoma’ Prima Terni, Massimo Piccioni si è ritirato e il Pd, ora, brancola nel buio; anche perché gli avversari politici hanno già iniziato la campagna elettorale e sono lanciati verso il rush finale.

Discorso diverso invece per Forza Italia che sta ancora temporeggiando sulla condivisione del candidato sindaco della Lega, Leonardo Latini, l’unico, insieme a Thomas De Luca del M5S, ad aver iniziato la campagna elettorale in modo concreto.

Anche qui le ripercussioni della politica nazionale stanno avendo un ruolo chiave. Le mosse degli azzurri sono legate a doppio filo al rapporto Salvini-Berlusconi, ma questo sembra non essere un problema della Lega che a Terni marcia spedita per la sua strada.

Il mancato appoggio Latini rischia di spaccare la coalizione, anche se i vertici forzisti hanno sempre ribadito la necessità di avere un centrodestra unito per vincere le elezioni.

Riflessione condivisibile, visti i numeri sui quali il M5S può puntare; tutto lascia intendere che, come riflesso del voto del 4 marzo, in città sarà una sfida Lega-M5S, ma senza l’appoggio di Forza Italia, quasi certamente Terni diventerebbe pentastellata.